News

Switch Off DVB-T2, da Sassari e Oristano parte il passaggio al nuovo digitale terrestre

Dal 13 gennaio 2020 parte ufficialmente il lungo processo di transizione delle frequenze della TV che porterà al passaggio definitivo al nuovo digitale terrestre DVB-T2. Si comincia con la  Sardegna nelle provincie di Sassari e Oristano.

Partirà lunedì 13 gennaio e si concluderà il 30 gennaio, nelle province di Oristano e Sassari in Sardegna, la transizione della televisione verso la tecnologia del digitale terrestre di seconda generazione (DVB-T2), una transizione cruciale per l’intero sistema radiotelevisivo che avverrà gradualmente e si concluderà a fine giugno 2022.

Per i cittadini significa che alcuni programmi nazionali e locali del digitale terrestre (attualmente diffusi sui canali dal 50 UHF al 53 UHF, che non sono però il numero del telecomando di casa, ndr) saranno associati a diverse frequenze di trasmissione.

Scopri qui la Roadmap del passaggio al nuovo digitale terrestre DVB-T2.

Gli utenti che dovessero vedere apparire lo schermo nero su alcuni programmi, per ora dovranno semplicemente procedere alla risintonizzazione dei canali del proprio televisore, per continuare ad accedere a tutta l’offerta televisiva del digitale terrestre. Si tratta di una migrazione provvisoria che, nelle province di Sassari e Oristano interesserà i programmi trasmessi dai MUX 1 e 4 di Mediaset. Negli apparecchi televisivi di recentissima generazione, con la transizione di frequenza la risintonizzazione dovrebbe avvenire automaticamente.

In Sardegna, Campania, Lazio, Liguria, Toscana e Umbria, tra il primo gennaio e il 30 maggio 2020 saranno liberati quindi i canali dal 50 UHF al 53 UHF, con lo spostamento delle emittenti su altre frequenze. In questa fase basterà semplicemente risintonizzare il televisore: anche quelli più vecchi, capaci di ricevere il digitale terrestre in definizione standard (non HD) continueranno a vedere le trasmissioni.

Dal primo giugno al 31 dicembre 2020 lo spostamento di canali e l’uso di nuove frequenze coinvolgerà la Lombardia (ma ad esclusione della provincia di Mantova), di Piacenza e provincia, il Piemonte, il Trentino-Alto Adige e la Valle d’Aosta. Dal primo gennaio 2021 al 30 giugno 2021 le zone interessate saranno quelle di Catanzaro e provincia, Reggio Calabria e provincia, della Sicilia e di Vibo Valentia e provincia.

Dal primo settembre 2021 sarà invece indispensabile avere un decoder o un TV DVB-T in grado di ricevere le trasmissioni HD, ovvero con Mpeg-4. Tutta la popolazione sarà chiamata a risintonizzare anche nelle regioni che finora non erano state interessante. Infine a giugno 2022 il passaggio finale: l’adozione del DVB-T2, e i vecchi televisori dovranno essere cambiati o riadattati.

«Si apre la transizione alla TV 4.0, richiesta dalle necessità di banda del 5G e coordinata a livello europeo – afferma il presidente di Confindustria Radio Tv, Franco Siddi – un’evoluzione della piattaforma televisiva che richiederà un costante coordinamento fra gli operatori e con tutti gli interlocutori politici, istituzionali, industriali, tecnici per limitare gli impatti sul pubblico e sugli operatori radiotelevisivi. CRTV richiede contributi congrui a favorire la transizione, incentivazione alla rottamazione dei ricevitori in un’ottica green, gestione e comunicazione di sistema del passaggio, garanzie sulle interferenze, attuali e future, con le nuove tecnologie mobili. Tutto ciò in un’ottica di neutralità tecnologica che permetta al settore radiotelevisivo, centrale nella filiera audiovisiva e informativa nazionale, di svilupparsi, crescere e competere nell’ambiente digitale connesso».

Per agevolare i cittadini durante la transizione il governo ha messo a disposizione dal 18 dicembre 2019 un incentivo (il Bonus TV) per l’acquisto di nuove TV e decoder che supportino la tecnologia DVB-T2 HEVC. Sarà utile a chi possiede televisori acquistati prima del 2017, data dalla quale è stata bloccata la vendita degli apparecchi non conformi ai nuovi standard. Il contributo statale è fissato in 50 euro ed è a disposizione delle famiglie con reddito Isee inferiore ai 20mila euro annui.