Forse è anche per questo motivo che la Rai ha un gigantesco buco da 320 milioni di euro all’anno. E forse il mancato pagamento del Cav, titolare di un impero mediatico ed economico, ha contribuito in modo sostanzioso a far crescere l‘enorme evasione del canone speciale (evaso per il 90% dei casi per una somma complessiva di 800-900 milioni di euro l’anno) riservato ai partiti, alle aziende, alle associazioni, agli alberghi, ai locali pubblici e alle banche. L’evasione totale è al 28%, ma quello ordinario delle famiglie ammonta a solo (si fa per dire) 500 milioni ogni anno.
Intanto il suo fedele ministro dello sviluppo economico (che alcuni apostrofano “di Mediaset”), Paolo Romani, in questi stessi giorni ha deciso di non attuare la norma che avrebbe dovuto inserire l’abbonamento Rai all’interno della bolletta dell’Enel. Dopo la tribolata firma del contratto di servizio tra Rai e Ministero, Romani ha riposto nel cassetto il possibile decreto legge che avrebbe potuto risollevare le sorti della Rai. Ma una tv pubblica in perenne difficoltà economica fa un gran comodo alla politica e allo stesso premier evasore. E avvantaggerà ancor più in termini di pubblicità e di ascolti l’altra sponda del mercato tv italiano.
Fonti: Il Tempo | Il Fatto Quotidiano
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