«In Francia esiste un viceministro per l’economia digitale. Io mi accontenterei di molto meno», ha poi aggiunto Rodotà nel giorno in cui sta prendendo forma un nuovo governo. “Il Web può essere considerato un bene comune globale per due motivi», ha spiegato Rodotà sottolineando che non solo vuol dire dare ai cittadini la possibilità “tecnologica” di accedere alla rete a costi contenuti. «Il Web a disposizione di tutti vuol dire che tutto ciò che c’é nel Web, cioé un bagaglio di conoscenza enorme e senza precedenti, può essere utilizzato da tutti a livello personale e collettivo. L’accesso libero al Web – ha concluso Rodotà – favorisce concretamente la partecipazione politica dei cittadini». (ANSA)
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.