«Il passaggio da analogico a digitale – ha detto Vinti – comporta la conversione del segnale, l’adeguamento e la riorganizzazione degli impianti e della rete e l’assegnazione di nuove frequenze. Per ogni tipo di intervento modificativo degli impianti è dunque necessario prevedere procedure specifiche che garantiscano il passaggio in tempi certi e nel rispetto delle normative di riferimento. L’operazione solo marginalmente comporterà modifiche agli impianti, sarà invece più frequente la necessità di provvedere al cambio degli apparati trasmittenti e delle relative frequenze, con una riduzione della potenza efficace massima delle infrastrutture».
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.
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