La proposta della societa’ della rete FiberCo, secondo Asati, e’ “particolarmente lesiva degli interessi di Telecom Italia” e invece “a tutto vantaggio dei competitori piu’ agguerriti”. Questa soluzione “accolla a Telecom parte di costi che essa, operando da sola sul mercato, non dovrebbe sostenere”. Inoltre “la dismissione della rete in rame di Telecom, nelle aree in cui opererebbe FiberCo, la costringerebbe a esercitare l’opzione di riacquisto“, con oneri economici che “appesantirebbero i bilanci e la renderebbero un’azienda deficitaria”.
Asati “e’ contraria che Telecom Italia sottoscriva qualsiasi protocollo d’intesa per entrare in FiberCo alle condizioni attuali”. Pur ritenendo che “lo sviluppo della rete NGN in Italia non possa prescindere dall’attribuire un ruolo centrale a Telecom Italia“, gli azionisti ritengono che “non siano accettabili soluzioni che nei fatti si configurerebbero come un vero e proprio esproprio della rete di accesso, a detrimento degli interessi degli azionisti della Societa’ che hanno il diritto di veder tutelato il valore dei propri investimenti”.