Sky Italia ritiene che l’assegnazione violi la «no single buyer rule» stabilita dalla Legge Melandri, ovvero la previsione che «è fatto divieto a chiunque di acquisire in esclusiva tutti i pacchetti relativi alle dirette».
DAZN con l’aiuto di TIM si è aggiudicato il pacchetto 1 (7 gare in esclusiva) e il pacchetto 3 (le altre tre partite non in esclusiva) dei diritti della Serie A di calcio mettendo sul piatto 840 milioni di euro a stagione.
Nel frattempo l’assemblea della Lega di Serie A, venerdì 23 aprile 2021, ha dato il via libera al nuovo bando per il pacchetto 2 dei diritti TV, non assegnato nella prima asta, che prevede la trasmissione di 3 partite a giornata in co-esclusiva con il vincitore del pacchetto 3, cioè DAZN, sempre per il triennio 2021-2024.
I club della Serie A hanno fissato come obiettivo minimo ricavi per 150 milioni di euro a stagione (rispetto ai 250 milioni del precedente bando). Nelle scorse settimane la Lega Serie A ha respinto l’offerta di Sky da 87,5 milioni in media per anno. Nonostante i rumors, il nuovo bando non prevede l’assegnazione di gare in chiaro, l’unica modifica rilevante è il prezzo (fissato in precedenza a 250 milioni).
Nel corso dell’assemblea i club hanno ascoltato il consulente, avvocato Alberto Toffoletto, in merito al ricorso d’urgenza presentato da Sky Italia.
Fonte: ItaliaOggi
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.