L’emittente arriva da due anni di cassa integrazione e da conti in rosso dovuti alla crisi economica che si è innestata peraltro in un momento difficile del mercato televisivo privato, il passaggio al digitale terrestre. «Per ora i nostri piani parlano di 57 esuberi, il resto è da vedere», dice Montrone a ItaliaOggi, «la crisi economica, le reti nazionali e gli ultimi governi che hanno ridotto i contributi all’editoria radiotelevisiva hanno portato l’intero sistema a essere in grave diffi coltà, non solo noi».
Quattordici dei 74 esuberi sono giornalisti, e già l’Assostampa pugliese ha fatto sapere che cercherà qualsiasi soluzione alternativa ai licenziamenti, dal contratto di solidarietà a una nuova tornata di cassa integrazione. Già quest’ultimo ammortizzatore è stato utilizzato da Telenorba a partire da luglio 2012 e scadrà il prossimo giugno. La cassa integrazione in deroga ha interessato una cinquantina di dipendenti dei quali 18 a zero ore e gli altri a rotazione. I tagli cominceranno come detto dalle redazioni periferiche, che l’emittente ha anche nelle regioni vicine.
Nei mesi scorsi sono state chiuse le redazioni di Brindisi, Taranto e Campobasso, mentre le prossime a cessare di funzionare dovrebbero essere Foggia e Potenza. Il piano di Telenorba sarebbe quello avere in carico una struttura più snella, riducendo l’organico che attualmente è di 196 dipendenti di cui 42 giornalisti. La crisi per Telenorba ha cominciato a farsi sentire nel 2011, quando, dopo anni di utili e la perdita limitata del 2010 (10 mila euro), il rosso ha oltrepassato i 2 milioni: 2,16 milioni nel 2011 e 2,44 milioni nel 2012, anno del passaggio al digitale e dell’ultimo bilancio disponibile.
Fonte: ItaliaOggi