E’ ormai un dato acquisito, infatti, che la drastica modifica delle abitudini di consumo di video che ha caratterizzato gli ultimi anni – dal televisore analogico, ai connected device, passando per la tv via cavo, il digitale terrestre e via discorrendo – ha rivoluzionato, o comunque è in procinto di rivoluzionare, la televisione. Che non è moribonda, come asseriscono alcuni, nè è in procinto di essere soppiantata da internet. Più semplicemente, cambia.
In questo quadro, cambia anche la pubblicità, perchè gli inserzionisti, sia pure con qualche ritardo e ritrosia, hanno finalmente cominciato a capire le potenzialità della convergenza cross-mediale. Per comprendere meglio i trend, Video Tremor ha commissionato a Frank N. Magid Associates Inc. uno studio, ovviamente focalizzato sul target 18-54, su preferenze e abitudini dei consumatori delle connected tv.
Nella infografica qui a fianco sono descritti i risultati, che confermano una volta di più come lo scenario televisivo, ormai affollato di nuovi player (broadcaster, broadbander, tech industry, social network), sia in continuo divenire. Tanto che – secondo alcuni – sarebbe addirittura vicina la fine della tv via cavo e via satellite. Tesi che, come sapete, da queste parti non condividiamo, ma di cui comunque è bene dare conto.
La ricerca ha fatto molto discutere. I broadcaster tradizionali hanno contestato che le percentuali di click sulle inserzioni pubblicitarie on line possano davvero essere così alte. Stesso vale a dirsi per le ore di consumo quotidiano sui connected device dichiarata dal campione. E, dall’altro lato, i puristi del web hanno storto il naso di fronte all’invasione delle inserzioni pubblicitarie. Staremo a vedere cosa accadrà.
Fonte: next-tv.it
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.