Nello studio, presentato allo European Digital Fed-Forum di Lucca, Silvestro Demarinis, direttore di Tecnologia, Media e Telecomunicazioni presso EY, attribuisce la crescita complessiva del settore SVOD (oltre il 500% dal 2016) all‘impennata di nuovi servizi di streaming, agli spettatori che si abbonano a più piattaforme e all’evoluzione dei modelli di business.
Tenendo conto della condivisione dell’account (stimata in 2-3 utenti per abbonamento), si ritiene che il numero effettivo di spettatori sia superiore a 19 milioni. Inoltre, i servizi di streaming gratuiti vantano oltre 30 milioni di utenti italiani, una cifra che riflette un aumento dell’87% rispetto al 2016.
Secondo EY, il 76% degli utenti di piattaforme a pagamento preferisce lo schermo televisivo (e in particolare le smart TV) per i contenuti in streaming, mentre chi guarda contenuti gratuiti opta soprattutto per la visione su smartphone (52% degli utenti gratuiti), fruendo solitamente di tempi più brevi. contenuto.
Il rapporto evidenzia inoltre che l’85% degli utenti è ricettivo agli abbonamenti supportati da pubblicità, mentre il pubblico più giovane gravita verso la visione on-demand rispetto ai palinsesti TV tradizionali. I costi elevati dei contenuti e il tasso di abbandono dei clienti sono identificati come le principali sfide che devono affrontare le piattaforme SVOD.
La ricerca di EY ha monitorato 11 piattaforme SVOD attive in Italia: Netflix, Prime Video, Disney+, Timvision, Mediaset Infinity, NOW (Sky), DAZN, Youtube Premium, Apple TV+, Discovery+ e Paramount+.
Fonte: advanced-television.com
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.