«Condividiamo totalmente la posizione assunta a sostegno dell’emittenza televisiva locale dal Presidente Spacca al quale va il nostro ringraziamento per la grande sensibilità e attenzione relativamente alle problematiche del settore. Il rinvio dello switch-off è infatti indispensabile – ha proseguito Rossignoli – per permettere alle tv locali delle Marche di disporre dei tempi tecnici necessari per la transizione. Al riguardo occorre evidenziare – ha aggiunto l’Avv. Rossignoli – che il termine per la presentazione delle domande per le assegnazioni delle frequenze e delle numerazioni LCN nelle Marche scadrà il 14 novembre p.v. e che pertanto tali assegnazioni avverranno presumibilmente nei giorni immediatamente precedenti lo switch-off. Ciò comporterà – ha proseguito Rossignoli – l’impossibilità per le tv locali di ricevere prima del 5 dicembre p.v. le forniture degli impianti per trasmettere in tecnica digitale. Infatti non è certamente possibile operare gli acquisti prima di aver ottenuto le assegnazioni delle frequenze e delle numerazioni LCN; diversamente si rischierebbe di effettuare gli investimenti al buio.
Occorre altresì considerare – ha aggiunto Rossignoli – che, ai fini della transizione , il Ministero debba rispettare il termine (previsto dalla delibera Agcom n. 366/10/CONS) di 15 giorni prima dello switch-off per l’attribuzione delle numerazioni LCN e il termine (previsto dalla delibera Agcom n.353/11/CONS) di 50 giorni prima dello switch-off per la definizione degli obblighi di must carrier a favore dei soggetti non assegnatari delle frequenze di trasmissione. E’ altresì inaccettabile – ha affermato Rossignoli – che anche il nuovo piano delle frequenze per la Regione Marche (delibera n.542/11/CONS del 14 ottobre 2011) non preveda alcuna frequenza coordinata per le imprese televisive locali. In tal modo – ha concluso l’Avv. Marco Rossignoli – a parere di Aeranti-Corallo, non viene rispettata, in termini qualitativi, la riserva prevista dalla legge a favore delle tv locali, con riferimento alle assegnazioni frequenziali (1/3 del totale delle frequenze). E’ pertanto auspicabile che il TAR Lazio accolga i numerosi ricorsi proposti avverso i criteri generali di pianificazione».
Matteo Bayre è un esperto di nuovi media e tv digitale, freelance Front Web Developer, SEO Specialist e Web Content Editor. Blogger per passione. Ha una laurea specialistica in Scienze della Comunicazione.