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Netflix perde abbonati e studia la versione gratuita con pubblicità

Per la prima volta in 10 anni Netflix registra una perdita di 200mila abbonati. Pesa l’abbandono del mercato in Russia, la condivisione degli account, la crescita della concorrenza e l’uscita dalla pandemia.

Il colosso dello streaming per la prima volta in un decennio perde abbonati. All’annuncio dei conti trimestrali, avvenuto ieri in serata dopo la chiusura di Wall Street, Netflix ha comunicato che ha perso circa 200mila clienti.  Il calo di utenti, secondo le previsioni, si allargherà a dismisura nel secondo trimestre di questo 2022 fino alla cifra monstre di 2 milioni di abbonati. Anche se la società fondata da Reed Hastings ha già annunciato il lancio delle serie TV più attese come Stranger Things, Ozark e del film The Grey Man. Il titolo in borsa è logicamente andato giù a New York del 23%.

Netflix, che attualmente ha 221,6 milioni di abbonati, ha riportato l’ultima perdita di clienti nell’ottobre 2011. I ricavi del primo trimestre sono cresciuti del 10% a 7,87 miliardi di dollari, ma al di sotto delle previsioni di Wall Street a 7,93 miliardi. L’utile è calato a quota 1,6 miliardi dagli 1,71 miliardi dello stesso periodo dell’anno scorso.

«Il gran numero di famiglie che condividono account, combinato con la concorrenza, sta creando venti contrari alla crescita dei ricavi. La grande spinta del Covid allo streaming ha recentemente oscurato il quadro», ha affermato Netflix, spiegando le difficoltà di acquisizione di nuovi clienti, sia negli Stati Uniti sia a livello globale.

A incidere, secondo la società, oltre all’uscita dalla pandemia, c’è anche la decisione, assunta a inizio marzo, di sospendere il servizio in Russia. Scelta che è costata la rinuncia a 700.000 iscritti. Ma in ogni caso, secondo diversi analisti indipendenti, era prevedibile una flessione per il servizio di streaming più famoso al mondo. A puntellare il predominio di Netflix, negli anni, ci ha pensato la concorrenza serrata di rivali affermati come Amazon, Walt Disney Co, la neonata Warner Bros Discovery Inc e nuovi arrivati come Apple.

Per contrastare la perdita di utenti il colosso di Los Gatos (California) starebbe pensando all’introduzione di una versione gratuita dell’abbonamento sostenuta dalla pubblicità, e probabilmente arriverà la tariffa extra per condividere l’account fuori dal contesto familiare (è già partita la sperimentazione in Sud America).

«I servizi di streaming hanno speso 50 miliardi di dollari in nuovi contenuti l’anno scorso, nel tentativo di attrarre o trattenere abbonati », secondo la società specializzata Ampere Analysis. Si tratta di un aumento del 50% rispetto al 2019, quando molti dei nuovi servizi di streaming sono stati lanciati, segnando una nuova fase di guerra per ottenere nuovi utenti.

Dato che la crescita rallenta nei mercati avanzati, come gli Stati Uniti, Netflix si sta concentrando sempre più su altre parti del mondo e investe in contenuti in lingua locale. «Mentre centinaia di milioni di case pagano per Netflix, ben oltre la metà delle case a banda larga del mondo non lo fa ancora, rappresentando un enorme potenziale di crescita futura», ha affermato la società. Pesante la risposta di Wall Street, dove il titolo, nella contrattazione dopo la chiusura, è arrivata a perdere il 23 per cento in una sessione caratterizzata da elevata volatilità. Impatto negativo anche per le concorrenti Roku e Disney.

Fonte: La Stampa