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Netflix, azionisti fanno causa per il calo di abbonati

Netflix Inc. è stata citata in giudizio in California da un suo azionista, presso il tribunale federale di San Francisco, accusata di aver rilasciato informazioni false o fuorvianti e di non aver informato tempestivamente gli investitori sulle difficoltà finanziarie causate dal calo di abbonati registrato nel secondo trimestre del 2022.

La causa è stata intentata martedì presso il tribunale federale di San Francisco e chiede un risarcimento dei danni per il calo del prezzo delle azioni di Netflix dopo che la società ha mancato le stime di crescita degli abbonati. La richiesta dei danni è per gli investitori che hanno scambiato azioni Netflix tra il 19 ottobre 2021 e il 19 aprile 2022.

A intentare la causa è stato un fondo di investimento con sede in Texas, che accusa Netflix e i suoi massimi dirigenti, i co-CEO Reed Hastings e Ted Sarandos insieme al CFO Spencer Neuman, di non aver rivelato in tempo le informazioni sul rallentamento della crescita del colosso dello stremaing a causa dell’aumento della concorrenza e sulla perdita di ben 200mila abbonati nell’ultimo periodo .

Le azioni di Netflix sono scese del 20% a gennaio dopo la diffusione della notizia della debole crescita degli abbonati. Le azioni di Netflix sono poi crollate di oltre il 35% il 20 aprile per chiudere a 226,19 dollari dopo aver dichiarato di aver perso 200.000 abbonati nel primo trimestre, molto al di sotto delle stime che prevedevano di aggiungere 2,5 milioni di abbonati. Le azioni Netflix a mezzogiorno di mercoledì scorso sono state scambiate a 199,87 dollari.

La società ha attribuito il calo trimestrale all’inflazione, alla concorrenza di altri servizi di streaming e alla sospensione del servizio in Russia a seguito dell’invasione russa dell’Ucraina, che è costata a Netflix 700.000 abbonati.

Fonte: reuters.com