Internet

ICT, ripresa lontana. Italia indietro in digitalizzazione e connettività

Si allontana la ripresa per il settore dell’IT made in Italy. Secondo il rapporto Assinform 2011, realizzato in collaborazione con NetConsulting, nei primi tre mesi del 2011 il comparto ha subito una battuta d’arresto con una crescita negativa pari a -1,3% (-2,9% nel primo trimestre 2010). La scomposizione della domanda rivela andamenti diversi, con l’hardware attestato a – 2,1% (-2,3%), il software +0,4% (-1,5%), i servizi IT -1,5% (-3,8%), l’assistenza tecnica -2,9% (-4,9%). Molto peggio il mercato delle telecomunicazioni che ha perso il 4,2% rispetto al primo trimestre 2010.[…]

Agcom: italiani maniaci dei social network, ma Tv mezzo prevalente d’informazione

L’annuale Relazione dell’Agcom, redatta questa mattina a Montecitorio dal presidente Corrado Calabrò, presenta il solito quadro telecentrico del nostro sistema delle telecomunicazioni, che ha ancora troppa strada da percorrere nel 2011 per entrare nel mondo digitale della rete Internet. Il caso Italia evidenzia come sia ancora la televisione il veicolo di gran lunga prevalente per l’informazione: quasi il 90%; poi vengono i quotidiani col 61%; internet è per ora soltanto al 20%.[…]

ONU: “Internet strumento indispensabile per i diritti umani”

Internet è uno “strumento indispensabile” per i diritti umani: un report delle Nazioni Unite pubblicato venerdi esplora l’impatto delle connessioni online sullo sviluppo economico, sociale e civile. A partire dalle analisi di alcune questioni aperte: la gestione della privacy per gli utenti, gli attacchi informatici, la proprietà intellettuale, la chiusura improvvisa dei collegamenti in alcuni Stati, fino a poco tempo fa ritenuta impossibile. Il documento dell’Onu afferma che internet è diventato un mezzo chiave per l’esercizio del «diritto alla libertà di opinione e di espressione».[…]

YouTube: contenuti aperti con i copyleft dei Creative Commons

Con grande sorpresa sbarcano le licenze Copyleft sulla più grande piattaforma di condivisione video della Rete. Da ieri, infatti gli utenti che caricano i propri video su YouTube hanno la possibilità di adottare una licenza della famiglia Creative Commons (CC). Nel particolare, come spiega Juan Carlos De Martin, co-direttore del Centro Nexa su Internet e Società e responsabile italiano di Creative Commons, dalle colonne on-line della lastampa.it, si tratta della più semplice: “scegliendola, tu autorizzi gli altri utenti di YouTube a fare ciò che vogliono del tuo video, permettendo sia il remix che l’utilizzo commerciale, a patto che venga sempre attribuita la paternità sull’opera originale”.[…]