Mediaset: record di spot per la finale Juventus – Real Madrid

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La finale di Champions League del 3 giugno tra Real MadridJuventus frutterà un incasso record di spot per Mediaset (5 milioni di euro).

Il Biscione, almeno sino al prossimo anno, spenderà ben 220 milioni per i diritti tv della Champions League di calcio (660 milioni la spesa per il triennio 2015-2018). Ma l’approdo in finale, a due anni di distanza, della Juventus garantirà a Mediaset un incasso record per un singolo evento.

La sfida finale di domani sera a Cardiff, secondo le prime stime di mercato, porterà nelle casse di Publitalia, la concessionaria del Biscione, un incasso secco vicino ai 5 milioni di euro. Un boom, visto che la cifra rappresenta il doppio di quanto incamerato, in termini pubblicitari, dalle semifinali d’andata con il Barcellona (2,5 milioni).

Il gruppo tv e la concessionaria hanno definito una vera e propria campagna mediatica per la sfida tra Juve e Real con tre pacchetti ad hoc e una pianificazione che può essere effettuata anche nei giorni precedenti al match, in specifici programmi a tema.

Il fatto che la finalissima venga trasmessa in chiaro su Canale 5 ovviamente aumenta l’appeal per gli investitori. Anche perché Mediaset conta di superare, in termini d’ascolto, il picco registrato nel giugno del 2015 in occasione della finale, persa, dalla Juve proprio contro il Barcellona: all’epoca furono 11,55 milioni i telespettatori incollati davanti al teleschermo, per uno share del 46,6%.

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Ovviamente, in casa Mediaset contano di fare meglio della semifinale di ritorno giocata a metà aprile, sempre contro il Barcellona quando si arrivò a un picco d’ascolto del 40% per Canale 5 (a questo dato vanno sommati gli 1,2 milioni di abbonati che guardarono il match sulla pay-tv Premium). E proprio per cercare di incrementare al massimo la platea di telespettatori, Mediaset Premium trasmetterà il match in 4K Ultra HD sul canale dedicato.

Nel frattempo Mediaset ha bocciato il bando per l’asta su diritti tv per la Serie A (per triennio 2018-2021) varato da Lega Calcio e Infront, ricorrendo all’Antitrust e all’Agcom. Secondo il Biscione il bando «risulta fortemente squilibrato» perché non solo «viola il decreto Melandri», ma ha anche l’effetto di «penalizzare i diritti di gran parte di tifosi italiani, costretti ad aderire obbligatoriamente a una e una sola offerta commerciale».

La società guidata da Pier Silvio Berlusconi ha presentato un esposto all’Antitrust e all’Agcom per cercare di difendere la propria posizione, in particolare quella della pay-tv Premium. «In sintesi», si legge nel comunicato stampa diramato ieri dal Biscione, «il bando è platealmente squilibrato in quanto il pacchetto D (base d’asta 400 milioni), l’unico multipiattaforma, concentra in un’unica offerta per prodotto 324 eventi, il 30% in più rispetto agli altri pacchetti relativi a ben 12 squadre e contenente 132 eventi in esclusiva assoluta».

Secondo Mediaset i pacchetti A (per il satellite), B (per il digitale terrestre), C1 e C2 (per il web) risulterbbero carenti e incompleti, a bassissima appetibilità di pubbli­co, nonostante comprendino le partite di Juventus, Milan, Inter e Napoli oltre alle neopromosse (al momento Spal e Verona oltre a una tra Benevento e Carpi). Cioè più del 70% del bacino dei tifosi italiani. Il ricorso del Biscione punta a modificare la divisione dei pacchetti.

La gara così come è stata avviata (si aprono le buste il 10 giugno) vede in vantaggio Sky Italia, l’unico operatore che si potrebbe permettere di comprare sia il pacchetto A che quello D, anche a costo di mettere sul piatto almeno 650 milioni (diritti accessori compresi).

Fonte: MF – Milano Finanza

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