Canone frequenze tv, torna il maxi-sconto per Rai e Mediaset

ripetitore tv frequenze

Il governo Renzi non modificherà le norme sui canoni di concessione delle frequenze tv. Almeno all’interno del decreto legge Milleproroghe. E riabilita il maxi-sconto per Rai e Mediaset.

Il via libera è stato dato nella sessione nottura dalle commissioni Bilancio e Affari Costituzionali della Camera per chiudere l’esame del decreto Milleproroghe, atteso in Aula oggi pomeriggio, e su cui l’esecutivo sarebbe orientato a mettere la fiducia. Secondo quanto si apprende in materia radiotelevisiva, infatti, è stata approvata solo una riformulazione tecnica di vari emendamenti, che non contiene più, come circolato nei giorni scorsi, il ritorno dei canoni sui livelli del 2013 e il passaggio delle competenze sul canone frequenze tv dall’Agcom al Mise.

Sulla norma, che avrebbe fatto saltare il maxi-sconto per Rai e Mediaset (rispettivamente 23 milioni di euro per la tv pubblica e 17,2 milioni per il Biscione solo per il 2014), previsto con l’ultima delibera Agcom del 30 settembre scorso, si è lavorato fino all’ultimo, ma lo scoglio dell’ammissibilità del passaggio di competenze dall’Authority al Ministero dello Sviluppo economico ha impedito la sua realizzazione. La famigerata delibera n. 494/14/CONS è stata criticata in passato sia dall’esecutivo e sia dalla Commissione europea a causa dell’aumento sproporzionato dei canoni d’affitto per chi è solo operatore di rete e per le tv locali, e soprattutto a causa dei bassi introiti previsti per lo Stato.

Insomma il solito giochino del governo Renzi, annunci e proclami su provvedimenti attesi (vedi quello di Michele Anzaldi del Pd, segretario della Commissione di Vigilanza Rai), che si perdono e svaniscono nelle nebbie dei favori e degli aiutini per i soliti amici e per gli affezionatissimi alleati. La misura, secondo quanto si apprende da fonti parlamentari, dovrebbe comunque essere riproposta in un altro provvedimento, probabilmente il decreto su banche e investimenti, sempre al vaglio della Camera.

Fonte: Ansa | repubblica.it | lastampa.it

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