Legge di stabilità: canone frequenze tv bloccato per il 2014

piano nazionale ripartizione frequenzePer il 2014 non cambiano i criteri per il canone delle frequenze tv che si pagherà come nel 2013. E’ una delle modifiche alla Legge di Stabilità proposta dal governo nel pacchetto di emendamenti depositato al Senato.

La misura, si legge nella relazione tecnica, è volta a evitare “una riduzione significativa di gettito per l’erario” che deriverebbe dall’applicazione dei nuovi criteri approvati dall’Agcom “nelle more della revisione della disciplina dei contributi in materia di frequenze televisive“.

I nuovi criteri stabiliti con la delibera 494/14 dell’Agcom, prevedono il passaggio dall’attuale regime concessorio dell’1% del fatturato delle aziende televisive a una tassazione per i soli operatori di rete per l’uso delle frequenze. Tutti gli operatori potranno godere di un criterio di gradualità fino a un massimo di otto anni nel quale pagheranno solo una quota crescente del canone. Rai e Mediaset, cioè Rai Way e EI Towers, dovranno pagare percentuali dal 5% al 20% in più per ciascun multiplex che possiedono (oltre alla quota base per ognuno), gli altri operatori che hanno più multiplex dovranno pagare solo la quota base per il periodo transitorio.

La tv pubblica e il Biscione si troveranno così a pagare molto meno rispetto al passato: un totale di soli 13,1 milioni di euro l’anno ciascuno. Inoltre avranno uno sconto del 20% per l’utilizzo di tecnologie innovative come il DVB-T2 (per realizzerà una copertura del 60% col nuovo standard el digitale terrestre). Mentre le tv locali avranno una quota scontata del 70% e commisurata alla popolazione effettivamente coperta dal diritto d’uso assegnato, che però aumenterà in modo considerevole l’attuale un importo fisso di 17.776 euro l’anno.

Fonte: Ansa

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