Crisi tv locali: Spallanzani vende Ètv – Rete 7. A rischio 32 dipendenti

Teletricolore

Il direttore di Rete 7 spa e consigliere di amministrazione Giovanni Mazzoni ha comunicato ieri ai sindacati che il socio di maggioranza, Privata Invest, che fa riferimento all’imprenditore reggiano Erminio Spallanzani, ha deciso di disimpegnarsi dalla proprietà del gruppo televisivo regionale dell’Emilia-Romagna, che controlla Ètv, Teletricolore di Reggio Emilia e Antenna1 di Modena. Lo fanno sapere i sindacati Slc Cgil e Fistel Cisl di Bologna, con le rappresentazione dei giornalisti regionale e nazionale (Aser e Fnsi), che ora temono per il futuro dei 32 dipendenti, tra giornalisti e tecnici e chiedono «l’apertura di un tavolo istituzionale presso la Regione Emilia-Romagna con l’assessorato alle Attività produttive e il Corecom».

logo_etv_emiliaromagna«L’azienda, che ha dichiarato 19 esuberi su 32 dipendenti – proseguono i sindacati -, ha rifiutato ancora una volta di negoziare coi rappresentanti dei lavoratori un piano per affrontare la crisi basato sugli incentivi all’esodo e sulla mobilità interna al gruppo. I dipendenti delle tre sedi di Bologna, Modena e Reggio Emilia sono da tre anni con un contratto di solidarietà che scadrà il 31 dicembre 2014 e non sarà rinnovabile. Rete 7 – fanno notare – è beneficiaria di consistenti contributi pubblici. Più volte l’azienda ha assicurato l’interessamento di fantomatici acquirenti che non si sono mai manifestati con un progetto per un confronto con le rappresentanze sindacali».

Il direttore e consigliere di amministrazione Giovanni Mazzoni, però, parla di «un tentativo di riposizionare il gruppo in un momento di grande difficoltà per tutto il mercato. Devo dire che il sindacato non ha dimostrato grande senso di responsabilità ». E sull’uscita di Spallanzani che controlla la televisione dal 2001 aggiunge che «le quote della società sono in vendita. Speriamo che in tempi brevi si manifestino degli interessamenti concreti ». Proposte nero su bianco ancora non ce ne sono. Si parla di una cordata di imprenditori coordinata da Paolo Francia ma l’ipotesi, almeno per il momento, non sembra attuale. Sta di fatto che la notizia dell’uscita dell’azionista per l’azienda è l’ennesima mazzata dopo che la Curia bolognese, presente nel gruppo con una quota di minoranza, ha deciso tempo fa di creare un’emittente concorrente, Nettuno tv.

Fonte: Repubblica Bologna | corrieredibologna.corriere.it

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