Canone Speciale Rai, Cna scrive a Tarantola: “si torna a colpire nel mucchio”

canone-raiCanone speciale Rai. Il presidente della Cna scrive al presidente Tarantola: «Siamo sconcertati e preoccupati. Si torna a colpire nel mucchio».

Il Presidente della Cna, Daniele Vaccarino, ha inviato una lettera aperta al Presidente della Rai, Anna Maria Tarantola, sul problema del canone speciale Rai per artigiani, piccole imprese e professionisti (con partita iva).

«Gentile Presidente – scrive Vaccarino – mi rivolgo a Lei con questa lettera aperta per un motivo molto sentito – giustamente – dagli artigiani, dalle piccole imprese e dai professionisti italiani, che mi onoro di rappresentare. Si tratta della richiesta di pagamento del canone speciale che la Rai ha inviato indiscriminatamente. Per la seconda volta, ci troviamo di fronte a questa incresciosa situazione. Nel 2012, l’allora ministro Corrado Passera emanò una circolare per individuare i soggetti effettivamente tenuti a versare il canone speciale Rai. A due anni da quei chiarimenti, muovendo dallo stesso errato presupposto, la Rai torna a colpire nel mucchio con lo strumento dell’invio massivo di generici ‘solleciti di pagamento’ (con allegati bollettini) che, nella sostanza, scaricano l’onere della prova sui destinatari».

«Gentile Presidente, a nome dei miei associati e, ritengo, di tutti gli artigiani, i piccoli imprenditori e i professionisti italiani, penso francamente che le modalità applicate per questa richiesta siano inaccettabili. Essa genera, infatti, sconcerto e preoccupazione tra tutte le categorie coinvolte. Soprattutto tra i tanti che, non essendo tenuti al versamento del canone speciale Rai, dovranno tuttavia sprecare tempo per rispondere a una richiesta infondata. Ancora una volta, come vede, le categorie produttive sono chiamate a farsi carico di incombenze altrui, sottraendo alla loro attività energie preziose. Siamo sicuri – conclude Vaccarino – che comprenderà i nostri rilievi e confidiamo che possa essere messo in campo ogni strumento per risolvere definitivamente il problema del canone speciale Rai, individuando una volta per tutte i soggetti tenuti al suo pagamento».

La Rai dal canto suo, rispondendo al solito polverone sollevato dal quotidiano il Giornale e dal deputato di FI Brunetta, ha sottolineato che è lo Stato che decide gli importi del canone (per quello speciale per artigiani, piccole imprese e professionisti ammonta a 407,35 euro), e che non si è tenuti a pagarlo se la visione o la ricezione dei canali radio tv pubblici avviene per mezzo di un computer o di uno schermo attraverso Internet. L’esercizio pubblico o il locale pubblico o il professionista è tenuto al pagamento solo se il Pc o il laptop o lo schermo sono dotati di sintonizzatore tv.

Inoltre Viale Mazzini dichiara che le «lettere sul canone speciale sono solo comunicazioni informative prive di connotati precettivi o o intimativi, nelle quali si descrivono i casi in cui si deve pagare l’imposta». Ma in tanti hanno inteso le missive come insistenti richieste di pagamento.

Fonti: cna.it | Il  Giornale

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