Rai: il governo lancia il canone flessibile per azzerare l’evasione

canone-raiIl governo del premier non eletto Matteo Renzi promette già nel 2015 di azzerare l’evasione del canone Rai, storicamente la tassa più odiata dagli italiani.

All’interno del pesante taglio dei costi della spending review la Rai dovrà versare alle casse dello Stato ben 150 milioni di euro. E per non finire di nuovo in rosso sarà costretta a cedere una quota di Rai Way, probabilmente ad accorpare alcune sedi regionali, e soprattutto a raccimolare qualche decina di milioni di euro in più dal canone.

Il sottosegretario alle Comunicazioni, Antonello Giacomelli, intervistato da La Repubblica, rammenta che la tassa per il possesso del televisore non viene pagata «dal 27% delle famiglie con un danno che la tv di Stato stima in 1,7 miliardi tra il 2010 e il 2015. Una cosa imbarazzante, che noi fermeremo» dice.

Il recupero potenziale – secondo il dossier allo studio del governo – è di 600 milioni e riguarda in realtà il 26,5% dei nuclei familiari (pagano attualmente il canone il 68,7% dei nuclei, pari a 16 milioni e mezzo, con un gettito complessivo di 1,7 miliardi di euro). Il recupero stimato è però di 300 milioni di euro, che sarebbe appunto diviso a metà tra Tesoro e Rai.

Scartata, per l’ennesima volta, l’ipotesi di portare il canone nella bolletta elettrica, ed eliminata anche la possibilità di collegarlo alla casa, come accade come in Francia o in Germania, il governo ha in mente una rivoluzione per la logica di pagamento della tassa: niente più prezzo fisso per tutti (i 113,50 euro di oggi l’anno, con l’unica eccezione per gli anziani sotto i 6.714 euro di reddito e per i nuclei familiari più poveri), ma verrà varata un’imposta flessibile ad importo variabile legata ad un nuovo indicatore che misurerà la capacità di acquisto delle famiglie. Giacomelli afferma che si avrà «un canone Rai più basso, almeno per le famiglie in difficoltà, e molto meno impopolare. Lavoriamo per rinsaldare un patto di fiducia tra la Rai e il suo pubblico», azzarda il sottosegretario.

Il governo però non notifica le nuove modalità di versamento («le troveremo d’intesa con il Ministero dell’Economia» afferma Giacomelli), e non dà delucidazioni sul recupero del canone speciale (l’imposta con importo maggiore che dovrebbero pagare le attività commerciali, come ristoranti, bar, hotel, le sedi dei partiti politici, gli enti pubblici, le amministrazioni pubbliche, ecc), che ogni anno sottrae alle casse dello Stato tra i 400 e i 500 milioni di euro. Secondo alcune stime preliminari, sul canone speciale, dopo il recupero di 60 milioni negli ultimi anni, si prevede in particolare un recupero di 100 milioni.

Fonte: La Repubblica

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