Tv locali: dal governo indennizzi per chi ha lasciato le frequenze o ricevuto canali inutilizzabili

tv locali studio televisivoCome noto, a seguito della transizione alle trasmissioni televisive digitali terrestri, molte imprese televisive locali hanno dovuto dismettere in tutto o in parte le relative reti di trasmissione.

Sono, inoltre, numerose le tv locali che hanno ricevuto l’assegnazione di frequenze oggetto  di situazioni interferenziali con altre emittenti italiane o estere. Tutto ciò ha generato un ampio contenzioso, attualmente pendente avanti la Magistratura amministrativa.

Al riguardo, l’Avv. Marco Rossignoli, coordinatore di Aeranti-Corallo, ha evidenziato l’esigenza «che il Governo e il Parlamento, per quanto di rispettiva competenza, valutino di prevedere, nella prossima legge di Stabilità per il 2014, forme di indennizzo per le imprese televisive locali  che, a seguito del passaggio al digitale, abbiano subito un azzeramento o un ridimensionamento della propria copertura radioelettrica originaria. Si tratterebbe di una misura doverosa a favore di soggetti che hanno dovuto cessare o ridimensionare la propria attività dopo decenni di trasmissioni», ha concluso Rossignoli.

Intanto il Ministero dello Sviluppo Economico, con propria determina del 24/09/2013, pubblicata sul proprio sito, ha individuato dei “criteri trasparenti e non discriminatori per assegnare le frequenze residue e disponibili“.

Per “frequenze residue” sono da intendersi quelle pianificate dall’Agcom per l’emittenza televisiva locale e non assegnate tramite diritto d’uso ad alcun soggetto in un determinato bacino e per “frequenze disponibili”, quelle non pianificate dall’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni, ma temporaneamente libere ed utilizzabili su base non interferenziale, previo esclusivo consenso formale della stessa Autorità.

I soggetti interessati, inclusi quelli che hanno presentato precedente istanza di estensione o variazione della frequenza oggetto del diritto d’uso senza conseguire, alla data del presente atto, il provvedimento finale da parte della DGSCER (Direzione Generale Servizi di Comunicazione Elettronica e Radiodiffusione), anche relativamente alle suddette istanze, potranno presentare domanda di assegnazione esclusivamente per una specifica frequenza residua al Ministero dello Sviluppo Economico Dipartimento per le Comunicazioni entro 30 giorni dalla pubblicazione sul sito del Ministero di una tabella contenente le frequenze residue, suddivise per regioni e province.

Fonte: newslinet.it

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