Asta frequenze, Catricalà: “Ritardi? Gara in linea coi tempi tecnici di Bruxelles”

piano nazionale ripartizione frequenzeIl viceministro per lo Sviluppo economico con delega alle Comunicazioni, Antonio Catricalà, intervistato da SatCafè, il magazine online di Eutelsat, assiciura con non c’è nessun ritardo sul ruolino di marcia della contestata asta per le frequenze televisive (ex beauty contest).

Il bando della gara redatto dall’Agcom è stato inviato, ormai da parecchio tempo, a Bruxelles. Ma per Catricalà «siamo nei tempi. Noi avevamo l’impegno di mandare il bando all’Unione Europea. In particolare abbiamo dovuto mandarlo a due commissari, sia Almunia sia Kroes. Era un impegno che ho voluto e dovuto rispettare. – afferma il viceministro – A Bruxelles i tempi sono quelli: ci vuole un parere giuridico e ci sono esami tecnici. Quindi io penso che siamo in un tempo fisiologico di attesa e di istruttoria che non ci deve impensierire».

Nessuna preoccupazione quindi per i tempi lunghi di Bruxelles. «Se dovremo sollecitare solleciteremo. – continua Catricalà – Ma non mi allarmerei adesso, semmai, se non succede nulla, verso la fine di settembre. Abbiamo notizia che stanno chiudendo il loro parere e sembrerebbe anche irriguardoso fare un sollecito adesso. Poi, naturalmente, a prescindere dalla gara, c’è da fare un discorso generale sulla risistemazione dello spettro radioelettrico per vedere come si possono risolvere i problemi interferenziali che si sono manifestati finora».

Il viceministro con delega alle comunicazioni sottolinea la particolare attenzione riguardo al settore delle tv locali pesantemente penalizzato dal passaggio al digitale e dall’esproprio della banda 800 MHz: «Siamo sempre in contatto con le tv locali. Anzi, questa mia gestione si è caratterizzata per la continua interlocuzione con gli operatori. Come tutti sanno, sullo sfondo c’è la vicenda della banda 700 MHz, – dice Catricalà – noi punteremo a garantire l’utilizzo coprimario della banda 700 tra tv e servizi di telecomunicazione. D’altra parte, però, non può essere che il settore delle tv locali sia di nuovo l’agnello sacrificale. Perché l’emittenza locale rappresenta un valore pluralistico non facilmente sostituibile. Quindi speriamo anche attraverso l’innovazione tecnologica – penso al DVB-T2 – di risolvere molti problemi che si sono manifestati fino ad ora.».

A proposito del nuovo standard del digitale terrestre, Catricalà smentisce che ci sarà un altro funesto Switch-off. «Non ci pensiamo neanche lontanamente. Tanto per cominciare il DVB-T si continuerà a vedere comunque, nonostante si fosse sparsa questa idea. E’ come quando arrivò il colore: chi aveva la tv in bianco e nero ha continuato a vederla. Poi gradualmente incentiveremo il passaggio al DVB-T2, però senza alcuna spesa per i cittadini. Ci mancherebbe».

Il viceministro ha poi dichiarato di aver già firmato il bando 2013 per le misure di sostegno a favore delle tv locali. Ora è al vaglio della Corte dei Conti, e sarà pubblicato verso la fine del mese di agosto. Per quanto riguarda il settore radiofonico, la transizione al digitale implica la liberazione del canale 13, oggi occupato dalla Difesa. «La trattativa con la Difesa si è interrotta tre anni fa – ha detto Catricalà – è chiaro che non possiamo lasciarlo integralmente alle loro necessità. Avremo la necessità di sfruttarlo anche noi. Chiederemo di rendercelo disponibile. Vedremo in che tempi e in che misura. Intanto il canale 12 è disponibile».

Fonti: corrierecomunicazioni.it | key4biz.it | eutelsat.it

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