Vendita La7: Clessidra presenta un’altra offerta e alza la posta

Si riapre la partita per la cessione di La7. O forse no. Secondo indiscrezioni di stampa, smentite però nella serata di ieri, in seguito alla scadenza dell’esclusiva per Cairo, il fondo Clessidra avrebbe presentato una nuova offerta vincolante dal prezzo più alto a Telecom Italia.

Secondo alcune voci (anche queste smentite) al nuovo dossier sarebbe interessato anche Diego Della Valle, che aveva fatto pervenire una manifestazione d’interesse non considerata dal board di Telecom perché ritenuta fuori tempo massimo. Nel documento di Clessidra non figurerebbe l’imprenditore proprietario della Tod’sma si sottolinea che è possibile l’arrivo di nuovi investitori. La nuova offerta del fondo Clessidra aumenterebbe il cash rispetto ai precedenti 100 milioni lasciando a Telecom una percentuale dei multiplex, i canali digitali, forse superiore al 30%.

Mercoledì scorso il board di Telecom Italia media non ha chiuso il negoziato con Urbano Cairo a causa del mancato accordo su alcuni aspetti economici e su garanzie richieste nel corso del negoziato, relative in particolare a impegni da parte dell’acquirente sulla ristrutturazione della tv e sui tempi di blocco di una eventuale rivendita a terzi. La trattativa si è arenata inoltre perchè Cairo avrebbe preteso una penale a suo favore nel caso in cui l’Agcom decidesse di retrocedere La7 dal numero 7 della numerzione automatica (LCN) dei canali del digitale terrestre.

Come è noto, mentre l’offerta di Cairo punta solo sulla televisione  de La7, il fondo di Sposito chiede l’acquisto di tutta TI Media, comprendendo quindi, oltre a La7 anche Mtv e i multiplex, la cui esclusione è stata decisiva nella scelta di Cairo da parte del consiglio del gruppo di telecomunicazioni. Una scelta arrivata però dopo un confronto che ha visto quattro amministratori esprimersi a favore di Clessidra, in particolare Tarak Ben Ammar e alcuni rappresentati di Intesa Sanpaolo e Mediobanca. Mentre l’offerta di Cairo sarebbe ben vista da Franco Bernabè, che crede nelle potenzialità dei multiplex digitali.

Nel nuovo scenario il cda Telecom Italia ha rinviato l’eventuale closing alla prossima riunione del 7 marzo sul bilancio 2012, per esaminare e confrontare le due proposte di Urbano Cairo e del fondo di private equity. Un cda che in questo momento si trova diviso sulle decisioni da prendere. Concedere un maxi-sconto a Cairo per vendere (quasi regalare) la sola tv? O incassare centinaia di milioni per l’intero pacchetto di TI Media?

Fonti: Il Corriere della Sera | La Repubblica

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