Telecom taglia tutto per evitare lo scorporo della rete

telecom italiaTagli ai costi, a partire dai call center. Aumento di tariffe sui servizi premium. E anche ulteriori tagli ai dividendi. E’ questa, secondo la Repubblica, la strategia che il cda di Telecom Italia di giovedì prossimo dovrà approvare, per evitare lo scorporo della rete.

Il piano industriale che l’ex monopolista delle telecomunicazioni si appresta ad annunciare al mercato il prossimo 7 febbraio mira quindi a convincere gli investitori che con ulteriori tagli si può superare la recessione del gruppo. Telecom comincerà dalla tv di TI Media, in forte perdita, e proporrà alcuni nuove offerte a pagamento sui nuovi servizi mobili LTE.

La manovra di tagli si stima intorno ai 1,3 miliardi: attraverso i risparmi sulla corrente elettrica (400 miloni all’anno), con l’ottimizzazione e la vendita di parte del patrimonio immobiliare e delle torri, e con i dolorosi tagli dei suoi call center, un’attività dove lavorano 12 mila dipendenti Telecom e che costa al gruppo il 30% in più rispetto ai service esterni.

Telecom inoltre ha intenzione di puntare sulla banda larga veloce. 700 mila clienti hanno già pagato di più per avere una connessione più performante. E anche se nel Paese cresce la domanda di reti di nuova generazione, il gruppo guidato da Bernabè non ha ancora investito sulla fibra, destinando tutte le risorse per le reti mobili, per supportare la domanda crescente da chiavette, tablet e smartphone. Ora, grazie alle favorevoli norme europee , e potendo portare la fibra solo fino alla centralina (e non fino alle case), Telecom potrebbe spendere un quinto in meno per gli investimenti sulle NGN.

Secondo Sara Bennewitz e Stefano Carli di La Repubblica, in questi ultimi 13 anni gli investimenti sulla fibra sono stati pesantemente frenati dallo storico debito della scalata Olivetti: una zavorra da 28 miliardi che blocca il gruppo. Nonostante le iniezioni di 600 milioni di capitale da parte di Bernabè e soci e un prestito da 1,75 miliardi di euro. Secondo gli analisti, i risultati economici Telecom potranno essere raggiunti solo nel 2015, dopo altri sacrifici, a cominciare dai dividendi che subiranno un taglio della cedola del 30%. Citigroup conferma che questo basterebbe a pagare gli interessi sui 1,05 miliardi di debiti con il sistema bancario, e potrebbe far risparmiare al gruppo 1,25 miliardi in tre anni: quasi il doppio degli investimenti necessari per cablare con la fibra le maggiori città italiane.

In questo scenario si fa sempre più incerto il processo di scoporo della rete, e si assottigliano sempre più le possibilità che Telecom trovi un’intesa soddisfacente con la Cassa Depositi e prestiti per la vendita dell’infrastruttura.

Fonte: La Repubblica

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