Agcom: boom di Internet mobile, sempre meno reti fisse

Sono sempre meno le linee telefoniche fisse. Nei primi nove mesi del 2012, gli accessi sono stati oltre mezzo milione in meno (-514 mila), mentre nel confronto tra settembre 2012 e settembre 2011 la riduzione è stata di circa 590 mila linee. E’ quanto emerge dall’Osservatorio trimestrale dell’Agcom in cui si sottolinea che la quota di Telecom Italia negli ultimi dodici mesi è ulteriormente scesa di 1,4 punti percentuali, collocandosi al 65,8% (dal 67,2% di settembre 2011). Stabile Vodafone, mentre Wind consolida la propria quota di mercato su base annua (+0,7%), con un lieve arretramento (-0,1%) rispetto allo scorso giugno. Fastweb è l’unico operatore che guadagna quote sia su base annuale (+0,8%) che trimestrale (+0,2%).

Il trend tutto italiano della banda larga mobile procede sempre spedito: le sim che hanno effettuato traffico dati nel terzo trimestre 2012 sono state 22,2 milioni (+15% rispetto al corrispondente periodo del 2011). Sempre per quanto attiene le linee mobili, secondo i dati dell’Agcom l’aumento della base clienti è ormai assai contenuto ed è imputabile solo alla crescita dell’utenza affari (+560 mila nel corso del 2012). Continua, per altro verso, l’aumento del peso delle linee in abbonamento (+1,4 milioni da inizio anno). Rispetto allo scorso anno, la crescita della customer base sfiora 1 milione di sim, mentre aumenta di circa 170 mila linee da inizio anno.

Nei primi nove mesi dell’anno, si osserva una flessione (-392 mila) delle sim residenziali, controbilanciata dalla crescita della clientela affari (circa +561 mila). Nel medesimo periodo, le sim prepagate sono diminuite di 1,22 milioni, mentre quelle in abbonamento sono aumentate di circa 1,39 milioni. Su base annua, la quota di mercato di Vodafone flette dello 0,8%. Se ne avvantaggiano marginalmente Telecom Italia e H3G (rispettivamente +0,1 e +0,2%), e in misura più consistente Wind (+0,5%). Il traffico telefonico (oltre 102 miliardi di minuti da inizio anno) risulta in aumento del 4,3%, rispetto al corrispondente valore del 2011.

Fonti: Ansa

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