Asta Frequenze, Passera: “Gara al ribasso, ma i miliardi arriveranno con LTE”

Ormai è certo. L’asta per le frequenze del digitale terrestre non frutterà i miliardi di euro d’incasso stimati dal resoconto di Mediobanca. Lo afferma una volte per tutte il ministro dello sviluppo economico Corrado Passera, confermando quanto già detto da tempo da esperti del settore e in linea col disciplinare di gara dell’Agcom, sottoposto a consultazione pubblica fino al 15 dicembre.

«Lo Stato ci guadagnerà alcuni miliardi. – ha dichiarato il ministro intervenendo a un incontro del Canova Club – Però c’è chi non si è fatto una ragione e dice che non prenderemo niente». «Nell’immediato quello che vendiamo non darà grandi proventi, ma poi le frequenze serviranno per i servizi LTE (cioè per la banda larga mobile delle compagnie telefoniche), e quindi porteranno miliardi. Comunque – continua Passera – abbiamo recuperato le frequenze e non le abbiamo regalate a nessuno». Le frequenze saranno, infatti, riconvertite per i servizi LTE  dal 2017 e, quindi, assumeranno un grande valore: allora torneranno nella disponibilità dello Stato e potranno essere rivendute.

Lo schema di regolamento di gara redatto dall’Agcom, in linea con la legge 44 del 2012, che ha dato avvio alla procedura di gara, ha deciso di riservare un diverso trattamento alle frequenze della banda 700 MHz, destinate in futuro all’LTE, tutto questo, anche per un uso efficiente delle risorse frequenziali. Secondo fonti del Ministero, allo stato attuale sono in corso studi di compatibilità tra i servizi televisivi e quelli radiomobili per la banda dei 700 MHz. Il risultato di questi studi saranno presentati nella Conferenza Mondiale delle Radiocomunicazioni che si terrà nel 2015 (Wrc15), nel corso della quale saranno individuate anche ulteriori bande di frequenza da assegnare al servizio radiomobile; in base alle prospettive oggi esistenti ed alle posizioni della Commissione Europea e dei vari paesi aderenti alla Cept (European conference of Postal and Telecommunications Administrations), che comprende 48 paesi europei, è altamente probabile, se non certo, che la banda dei 700 MHz possa essere assegnata, in quella sede al servizio della banda larga mobile sottraendola al servizio di radiodiffusione televisiva (televisione digitale terrestre).

Sei i multiplex messi all’asta: tre del sottoinsieme U (lotti U1, U2, U3), quelle più pregiate, con un diritto d’uso per cinque anni, in quanto la banda 700 MHz dovrà essere ripianificata, per consentirne l’uso agli operatori tlc, così come stabilito anche in sede ITU; tre del sottoinsieme L (lotti L1, L2, L3), di qualità inferiore e non in grado di trasmettere in tutte le regioni, destinati alla sola tv per 20 anni. I tre mux di tipo U, che sono quelli a cui si riferisce Passera, dovranno, quindi, essere restituiti, inderogabilmente, al 31 dicembre 2017.

Ovviamente in base al regolamento, la base d’asta per i mux di tipo U si abbasserà notevolmente, visto l’obbligo a restituirle tra 5 anni. Impensabile, quindi, che possano ancora valere le precedenti stime. Mediobanca parlava addirittura di un bene stimabile in 1-1,2 miliardi di euro. Ma, come ha fatto notare Passera, produrranno grosse entrate una volta che saranno riconvertite per i servizi LTE.

Fonti: key4biz.it | corrierecomunicazioni.it

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