Digitale terrestre Toscana: tv a singhiozzo in mezza regione

Migliaia di spettatori con lo schermo nero e canali decimati «Quando piove non si vede più nulla». I tecnici: serve tempo

Schermi al buio, immagini “a quadretti”, emittenti che arrivano e spariscono in continuazione, tra messaggi sibillini e ricezioni molto, forse davvero troppo sensibili alle piogge ed al maltempo. Chi l’avrebbe mai detto che, ad un anno dal suo avvento in Toscana, con la televisione digitale terrestre saremmo stati, almeno in alcune aree, ancora a questo punto? Ed invece accade in Versilia, sulle pendici dell’Amiata in alcune zone dell’Elba, perfino nel centro di Firenze.

Certo, in altre regioni, ad esempio Emilia Romagna e Piemonte, la situazione a volte è considerata quasi drammatica, ma resta il fatto che per diverse migliaia di utenti toscani la nuova tecnologia (che all’estero ha provocato disagi molto più limitati) si è trasformata letteralmente in una visione a ostacoli.

Minacce di non pagare più l’abbonamento alla Rai, divenuto ormai da anni tassa di possesso sul televisore e quindi dovuta solo per la presenza in casa dell’apparecchio, arrivano da mail e social network, e sono anche il risultato della sgradita sensazione di essere considerati telespettatori di serie B. I problemi maggiori riguarderebbero ad esempio l’area fiorentina e il Mugello in particolare dove c’è un problema di orientamento delle antenne domestiche, mentre sulle pendici dell’Amiata, al contrario, gli schermi bui sono provocati da una posizione dove, per la stessa situazione geografica, si incrociano più segnali, alcuni dei quali provenienti addirittura dal Monte Serra che è distante ben oltre cento chilometri.

Da Massa alla Versilia, secondo gli esperti,  bisogna fare fronte alle interferenze provenienti dalla Liguria, mentre purtroppo si deve registrare anche una cattiva ricezione per alcuni canali perfino nel centro di Firenze. Ma problemi vengono segnalati anche dall’Elba, dove ad esempio nella zona di Marciana arriva soltanto il “pacchetto” di Mediaset, e, ma molto più localizzati, in alcune valli della Garfagnana.

Fonte: Il Tirreno Livorno

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