Rai: approvato bilancio 2011, il 6 giugno possibili nomine Cda

L’assemblea degli azionisti Rai ha approvato oggi il bilancio consuntivo 2011 dell’azienda di viale Mazzini. Un bilancio – quello che a fine marzo era stato presentato dal direttore generale Lorenza Lei al Cda, che l’aveva preso in esame e pre-approvato – che si è chiuso con un attivo di 4,1 milioni di euro, dopo cinque anni di fila invece in rosso.

L’assemblea si è poi aggiornata al 6 giugno, data della possibile (ma potrebbe anche non essere quella decisiva e slittare quindi avanti) nomina del nuovo Cda. I lavori sono stati presieduti da Paolo Garimberti, presidente di garanzia Rai, e dei due azionisti vi ha partecipato il più preponderante per peso societario, il ministero dell’Economia. C’erano inoltre lo stesso direttore generale Lei, l’intero collegio sindacale e vi assisteva anche il rappresentante della Corte dei Conti. Presenti anche due componenti del Cda. L’approvazione del bilancio consuntivo 2011 significa termine del mandato dell’attuale Cda, con la differenza sostanziale però che questo non equivale a termine di ogni attività dell’attuale organismo di gestione aziendale. Tanto è vero che da qui al 6 giugno, ma potrebbe anche essere oltre quella data, il Cda presieduto da Garimberti proseguirà senza soluzione di continuità nel lavoro di amministrazione dell’azienda, con gli stessi poteri decisionali e di indirizzo del primo giorno di insediamento.

Intanto il totonomine impazza, in un turbinio di poltrone dirigenziali pubblico-private. Per esempio in Rcs prima di designare l’amministratore delegato si aspetta di sapere se veramente Ferruccio de Bortoli possa diventare o no il presidente della Rai. In quel caso inevitabilmente molti equilibri si sposteranno. Tuttavia per questa carica di Viale Mazzini così prestigiosa e di garanzia resta in corsa, con buone possibilità di riuscire a centrare il bersaglio, Giulio Anselmi. Uno dei nomi che da più tempo sono in pasto ai giornali, sia per il prestigio del candidato sia per l’ottima stima che Mario Monti nutre nei suoi confronti.

Presidente a parte, è senza dubbio la scelta del direttore generale che più appassiona gli addetti ai lavori. Di sicuro c’è il fatto che il premier aspetta con ansia le prossime elezioni amministrative. Se, come probabile, i partiti tradizionali subiranno un calo di consensi, di conseguenza avrebbero meno potere in sede di trattativa e l’esecutivo potrebbe avere una maggiore forza nell’imprimere qualche cambiamento. A cominciare proprio dalla Rai. La notizia di un Monti impegnato a sfogliare il curriculum di ciascun candidato è servita più che altro per far vedere che il premier vorrebbe mettere mano alla governance Rai.

Ma per la poltrona di direttore generale, secondo ItaliaOggi, c’è anche Giovanni Stella, l’a.d. di Telecom Italia Media che ha risanato e rilanciato La7. Se Stella deciderà di separarsi, almeno per un periodo di tempo, da Franco Bernabè, quel posto potrebbe essere il suo. Se non altro perché oltre ai conti da sforbiciare occorre anche trovare un d.g. che sappia qualcosa del prodotto televisivo. L’accoppiata Anselmi-Stella potrebbe risultare un muro difficile da scalare anche per i partiti. Un altro nome appropriato da spendere è sempre quello di Giancarlo Leone, uomo Rai, stimato e apprezzato un pò da tutti, attuale direttore dell’intrattenimento, nonché profondo conoscitore del prodotto tv.

Fonti: ItaliaOggi |Agi

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