Beauty Contest: gara low cost per le frequenze tv

Il governo Monti, pressato da Pdl e Mediaset, secondo Roberto Sommella di MF, ha praticamente trovato il compromesso per l’assegnazione delle frequenze tv. Un tema scottante, che insieme alla riforma della Rai e della giustizia, rischia di far crollare “tecnicamente” l’esecutivo.

MF conferma: la gara (cioè il Beauty Contest) si farà, ma sarà a prezzi stracciati, giusto per accontentare Sua Emittenza B. E’ solo un’indiscrezione, precisa il giornalista, ma dall’aria che filtra dagli ambienti di Palazzo Chigi, e dalle riunioni tra Monti e Passera, pare si sia raggiunta una soluzione come al solito pro-Mediaset.

Rai, Mediaset e Telecom Italia Media hanno incaricato uno specifico gruppo di lavoro, composto anche da esperti dell’Agcom, per valutare le opzioni possibili, spiega una fonte del governo, sia per fare cassa nella vendita dei canali sia per chiudere la procedura di infrazione Ue nei confronti dell’Italia, sanzione causata dalla Legge Gasparri e dal mercato distorto della tv nostrana (monopolizzato da Rai e Mediaset).

Al momento sul tavolo del ministro Passera ci sono tre possibilità di svolta: la prima soluzione è quella di fare una legge da votare in Parlamento che cambi le regole dell’assegnazione delle frequenze tv; la seconda è la riscrittura delle delibere Agcom sul medesimo tema e il lancio di un nuovo bando di gara, e infine la terza obbligatoria fase sarebbe quella dell’invio alla Commissione Europea del nuovo regolamento della gara per ottenere l’ok comunitario.

La sospensione del Beauty Contest indetta dal Passera terminerà il 19 aprile. Ma la ridefinizione della gara rischia di rallentare e addirittura di slittare a fine anno anche perchè a maggio scadranno le cariche dei vertici Agcom. La novità principale, secondo MF, sarebbe proprio il compromesso al ribasso che il governo sta pensando per l’asta. Nonostante la valutazione di Mediobanca da 1 miliardo di euro sulle frequenze, esaminata dagli esperti del Ministero, e considerando che alcuni stessi canali in lizza dovranno probabilmente essere liberati per la banda larga mobile dopo il 2015, l’esecutivo sarebbe intenzionato a vendere a Mediaset e Rai per poche decine di milioni di euro le porzioni di spettro elettromagnetico.

Passera inoltre vorrebbe mettere in gara anche una parte dei multiplex per le telco che nei prossimi anni avranno bisogno di ulteriori frequenze per il traffico dati in mobilità in continuo ed esponenziale aumento. La querelle frequenze tv rimane comunque aperta, come resta vivo lo scontro politico, anche se il regalo (ora vendita in saldo) per Mediaset e Rai pare quasi pronto.

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