Tlc, Authority a secco: in arrivo aumenti per le imprese

agcomUna cosa così non si era mai vista in Italia: l’Agcom, l’Authority per le Comunicazioni, tradizionalmente la più ricca tra le sentinelle del mercato, non è riuscita ad approvare il budget per il 2012, tanto che il garante è stato costretto all‘esercizio provvisorio, ossia il riparto in dodicesimi degli stanziamenti di spesa dell’anno precedente.

Il campanello d’allarme, informa MF, è scattato persino al Tesoro, che ci ha subito messo una pezza. La Ragioneria generale dello Stato nei giorni scorsi ha autorizzato il presidente Corrado Calabrò ad aumentare dall’1,8 al 2 per mille i contributi a carico dei bilanci di Telecom, Vodafone, Mediaset e di tutte le altre società vigilate (che già versano nelle casse dell’Authority una settantina di milioni l’anno). Il prossimo Consiglio dell’Agcom ratificherà la decisione e probabilmente riuscirà ad approvare il bilancio del 2012.

A mettere in ginocchio le finanze della struttura guidata da Calabrò è stata la decisione dell’ex ministro Giulio Tremonti di usare l’Autorità tlc come cassa per finanziare le altre Authority indipendenti, in primis l’Antitrust, che versa in condizioni finanziarie anche più precarie. Uno scherzetto che è costato al garante delle Comunicazioni una decina di milioni l’anno e che ha completamente azzerato l’avanzo di amministrazione.

Ma la norma è transitoria e cesserà nel 2012. Una buona notizia per l’Agcom, ma non per l’Antitrust che rischia a breve di ritrovarsi con le casse vuote. L’allarme è stato lanciato dai revisoti dei conti dell’Authority per la concorrenza che affermano che il bilancio plurinennale evidenzia una gravissima situazione finanziaria prevista negli esercizi 2013 e 2014. Si prevede un deficit in cassa di 8 milioni di euro, nonostante un avanzo di 15 milioni del 2011, che nel 2014 lieviterà 23 milioni di euro.

Per salvare le Authority sono stati presentati in parlmanento due emendamenti (dal Terzo Polo e dall’ex Pd Nicola Rossi) al decreto sulle liberalizzazioni: si cercano fondi con un nuovo aumento di tasse per le imprese che fatturano più di 50 milioni (con un’aliquota dello 0,008 per mille), con la possibilità di elevare l’imposta fino allo 0,5 per mille per l’Antitrust. Per le grandi aziende delle telecomunicazioni con Telecom e Mediaset il contributo andrebbe a sommarsi a quello da versare all’Agcom, arrivando in totale al 2,5 per mille.

Fonte: MF

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito usa Akismet per ridurre lo spam. Scopri come i tuoi dati vengono elaborati.