Guerra Tv locali, Pd: “rivedere il criterio di rimborso per le frequenze espropriate”

«Non è accettabile che l’esproprio delle frequenze alle tv locali, in favore degli operatori della telefonia mobile, si traduca in un identico rimborso per emittenti con tre dipendenti e poche migliaia di telespettatori ed emittenti con centinaia di dipendenti e centinaia di migliaia di telespettatori. Presenteremo un’interrogazione al ministro dello Sviluppo economico, Corrado Passera, per chiedere la revisione dei criteri di assegnazione dei rimborsi secondo equità».

E’ quanto affermano i commissari del Pd in Vigilanza Rai, Vinicio Peluffo e Luigi Vimercati, rilanciando la protesta dell’editor di Telelombardia, Sandro Parenzo, che ha accusato il governo di aver ridotto in maniera eccessiva gli indennizzi da destinare al comparto delle emittenti locali, e di avere trasformato l’assegnazione dei rimborsi in una vera truffa.

«Ricordiamo – aggiungono i due parlamentari – che l’asta competitiva riservata agli operatori della telefonia mobile ha fruttato alle casse dello Stato più di quanto ci si aspettasse, quasi quattro miliardi di euro, a fronte di un rimborso per le tv locali che invece è andato assottigliandosi, passando dai 400 milioni (totali) iniziali, ai 170 di oggi. Si rivedano i criteri del rimborso entrando nella specificità di ciascuna emittente. E’ impensabile non tenere conto delle differenze di una televisione rispetto all’altra in ordine a dimensioni della società, numero di assunti e impianti di trasmissione, qualità del palinsesto, investimenti operati. Non penalizziamo chi costituisce una risorsa preziosa per l’informazione sul nostro territorio».

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