Lei: “Rai azienda sana e competitiva. Rispetteremo gli impegni dello Switch-off”

«La Rai è un’azienda sana: quest’anno dopo 5 anni in perdita l’azienda tornerà a chiudere in positivo il conto economico». Lo annuncia il direttore generale della Rai, Lorenza Lei, nel corso di un’audizione in Commissione Bicamerale di Vigilanza. Grazie al Piano di bilancio straordinario e di emergenza il cda di Viale Mazzini prevede di recuperare per quest’annno quasi 95 milioni di euro, tagliando però ancora più l’offerta e la qualità dei contenuti e numerosi asset dell’azienda pubblica (dalla sedi estere alle torri di trasmissione) con tanto di esternalizzazioni e licenziamenti.

«La Rai – osserva il d.g. – in questi anni ha affrontato con risorse proprie ingenti investimenti per la transizione al digitale e una crisi del mercato pubblicitario mantenendo la leadership negli ascolti televisivi generalisti e conquistando la leadership nella nuova offerta digitale». «Prevediamo di chiudere in positivo i prossimi 3 esercizi e di arrivare al 2016 con un’azienda che grazie ad un forte posizionamento di servizio pubblico continui ad essere leader negli ascolti nel nuovo mercato digitale e con un sempre maggiore grado di efficienza ed efficacia nella gestione delle risorse». Il dg Lei spiega che l’azienda mantiene i livelli occupazionali: «a differenza di altri servizi pubblici europei, Rai non è ricorsa alla leva della riduzione del personale per finanziare gli investimenti per il Digitale Televisivo Terrestre e per la relativa nuova offerta». L’obiettivo della Rai è quello di «mantenere i livelli occupazionali in un’ottica di costo del lavoro che sia maggiormente coerente con le dinamiche del mercato in cui operiamo». Il personale dell’azienda a livello di organici è rimasto «sostanzialmente stabile» negli ultimi 10 anni: circa 11.500 unità.

«La Rai è certa di rispettare gli impegni legati allo switch-off. –  ha poi dichiarato il direttore generale in carica fino a fine marzo – L’azienda in un mercato altamente competitivo deve operare con regole molto stringenti – aggiunge Lei – essendo un organismo di diritto pubblico, la Rai soggiace a regole di approvvigionamento diverse rispetto ai suoi competitors. Anche i necessari investimenti tecnologici – spiega ingfine Lorenza Lei. -, come quelli legati allo Switch-off o alla digitalizzazione delle testate, risentono della necessità di rispettare una tempistica di approvvigionamento molto più lunga».

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