Verdi (Roma): ok a Banda Larga nelle scuole della Provincia, ma senza Wi-fi perchè potenzialmente nociva

Roma – «Apprendiamo dalla stampa che la Provincia di Roma sponsorizza il progetto di connessione a Internet con Banda Larga in tutti gli istituti scolastici della Capitale. Apprezziamo gli sforzi della Giunta Zingaretti per migliorare i servizi e razionalizzare le risorse nelle scuole, ma dissentiamo dall’idea di introdurre sorgenti di inquinamento elettromagnetico, laddove si ipotizza l’installazione di hot spot per il Wi-Fi». Lo dichiarano Giuseppe Teodoro presidente Verdi Roma e Nathalie Naim, capogruppo dei Verdi del I Municipio di Roma.

«Da tempo questa tecnologia di collegamento internet senza filo è oggetto di studio presso la comunità scientifica internazionale e molte, qualificate conclusioni attestano la potenziale nocività dei campi elettromagnetici emessi da impianti che supportano il wireless (hot spot, pc, ecc..). Molti paesi europei, come la Francia, la Germania e la Gran Bretagna, sulla scorta di tali evidenze, hanno assunto – aggiungono – importanti provvedimenti cautelativi, proibendo l’uso del wireless in tutte le scuole di ogni ordine e grado».

«Perfino il Consiglio d’Europa, in una recente Risoluzione, ha raccomandato ai paesi membri di adottare misure precauzionali per prevenire danni alla salute della popolazione, soprattutto nei confronti dei più esposti, bambini ed adolescenti, segnalando l’opportunità di preferire all’interno delle scuole connessioni Internet cablate piuttosto che dispositivi che emettono microonde. – concludono gli esponenti dei Verdi – Pertanto, nutriamo molte riserve sull’uso di questa tecnologia applicata all’interno delle aule scolastiche e invitiamo il Presidente Zingaretti a rettificare la posizione della Provincia in merito a questo progetto, alla luce delle evidenze scientifiche e delle indicazioni emerse a livello internazionale». (Adnkronos)

Aggiornamento: La questione è delicata. Il Consiglio d’Europa ha recentemente disposto di bandire Wi-fi, cellulari e cordless in tutte le scuole dell’Unione europea, in quanto pericolosi per la salute dei più giovani. Anche se l’Istituto Superiore di Sanità e l’ Organizzazione Mondiale della Sanità da anni assicurano che le emissioni elettromagnetiche degli hot spot non sono nocive, e bollano come infondati gli allarmi lanciati da numerosi scienziati indipendenti e organizzazioni come l’Associazione Elettrosensibili Italiani. La stessa OMS e molti altri organi ufficiali, tendono a considerare eccessive le preoccupazioni intorno all’inquinamento elettromagnetico.

Tra queste, la Health Protection Agency britannica, ha stilato un elenco di motivi per cui il cittadino dovrebbe continuare a dormire sonni tranquilli all’ombra di ripetitori e hot-spot Wi-Fi: non ci sarebbero evidenze provate che l’esposizione a segnali RF provochino effetti dannosi per la salute, i segnali hanno una potenza bassa (100 milliwatts), i livelli di esposizione sarebbero inferiori o uguali di quelli dovuti a radio e televisioni. Va tuttavia notato che, solo quattro anni fa lo stesso presidente del consiglio di amministrazione della HPA, Sir William Stewart aveva riconosciuto che l’installazione di hot-spot in classi scolastiche avrebbe potuto avere effetti dannosi, persino cancerogeni, sulla salute degli studenti.

Fonte : Wired.it

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