Guerra tv locali: Telejato, stop alla legge iniqua che uccide le tv comunitarie

Si è svolta oggi a Roma, presso la sede dell’Ordine Nazionale dei Gionalisti, la conferenza stampa del Comitato ‘Siamo Tutti Telejato’ a cui hanno preso parte il direttore della tv Telejato, Pino Maniaci, il senatore democratico Beppe Lumia e l’on. Ivan Rota (Idv) che pone all’attenzione della cronaca il problema delle tv comunitarie a rischio chiusura in seguito al passaggio al digitale terrestre.

«Il passaggio sul digitale terrestre non permette alle televisioni comunitarie, alle televisioni locali di passare alla piattaforma o di diventare operatori di rete. C’è il rischio che 250 emittenti in tutta italia chiudano e che la pluralità dell’informazione venga a mancare», ha dichiarato Pino Maniaci, direttore di Telejato, tv comunitaria e antimafia, di Partinico che rischia la chiusura con lo Switch-off del 2012.

«Ci siamo liberati di Berlusconi, ma non del berlusconismo. Purtroppo il  grande conflitto d’interessi che ha caratterizzato la sua politica ad personam continua a produrre effetti deleteri in tutti i settori economici. Uno tra tutti è quello dell’informazione. È una cosa gravissima perché lo spegnimento delle tv comunitarie uccide l’informazione indipendente e senza pluralismo muore la capacità dei cittadini di discernere il vero dal falso». Così è intervenuto Ivan Rota, deputato e membro dell’ufficio di presidenza Italia dei Valori, in occasione della conferenza stampa. «L’Italia dei Valori ha già presentato un question time alla Camera dei deputati per chiedere di destinare, a titolo di indennizzo, al settore televisivo locale una quota del 10% degli introiti derivanti dall’asta LTE delle frequenze. Oltre ad assicurare la tutela economica ad oltre 250 tv comunitarie, vogliamo, però, garantir loro il diritto di sopravvivenza. Occorre difendere queste antenne territoriali e no profit che danno voce alle realtà locali e alla piccola e media impresa affinché, messe insieme, possano contrastare il sistema oligopolistico d’informazione che vige in Italia».

Fonte: AgenParl

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