Banda larga: fondi per lo sviluppo nel maxi-emendamento alla Legge di Stabilità 2012

Secondo La Repubblica e il Corriere delle Comunicazioni all’interno dell’incasinatissimo maxi-emendamento alla Legge di Stabilità 2012, che probabilmente condizionerà il possibile fallimento dello Stato italiano, ci sono anche delle misure a favore dello sviluppo della banda larga. Ieri sera il Consiglio dei ministri, in una tesissima riunione a Palazzo Chigi, ha approvato, infatti,  le misure anti-crisi che dovrebbero salvare il paese (quale parte?), e che conterrebbero un “progetto strategico nazionale” per la banda larga e ultralarga.

Il testo, che sarà votato la prossima settimana in Senato, contiene misure che finanzierebbero lo sviluppo delle reti di nuova generazione in fibra ottica e il completamento del piano per azzerare il digital divide italiano. I fondi verranno attinti dalle risorse della Cassa depositi e prestiti e da quelle del Fondo per lo sviluppo e la coesione e dai fondi strutturali 2014-2020. Il Progetto strategico per la banda larga farà leva sul principio di sussidiareità: i fondi pubblici saranno destinati ai progetti nelle aree a cosiddetto fallimento di mercato, ossia non reddititizie per gli operatori di tlc, che dunque non prevedono di assicurare la copertura con le reti di nuova generazione. Le modalità di coinvolgimento degli operatori e della Cdp dovranno essere definite. Stando alla bozza la posa della fibra partirà dai distretti industriali e per velocizzare il roll out dell’ultrabroadband saranno utilizzati anche collegamenti ad alta velocità senza fili. Sarà l’ennesimo fuoco di paglia?

2 thoughts on “Banda larga: fondi per lo sviluppo nel maxi-emendamento alla Legge di Stabilità 2012

  1. Buongiorno, a quanto ne so, l’amministratore delegato Telecom ha detto in una conferenza all SMAU 2011 a Milano, che l’azienda non ne vuol sapere di investire nella cablatura in Fibra. Secondo me e’ la stessa storia di sempre, gia’ fuoco di paglia. Avevano gia’ stanziato o promesso forse, il grande Brunetta appena vinto le scorse elezioni, la diffusione della banda larga, e un PC ad ogni italiano? Magari!Adesso anche se stanziano Telecom non vuole e hanno comunque il monopolio, perche’ anche se fai contratti con altri Provider, l’infrastruttura di rete e’sempre Telecom, si vede dai dns, e non solo. Avevamo bisogno del Digitale Terrestre? Non credo, bastava la Fibra Ottica. Ad esempio a Siena hanno tolto le Antenne dai tetti grfazie a Terre cablate, che poi si e’ fermata cablando solo Siena il Monte dei Paschi le Universita’ e alcune Scuole Superiori, come il Professionale Sarrocchi, ma non il Marconi, perche’ li ci vanno quelli che non possono permettersi di meglio. Io credo che sia l’ennesimo abbocco, siamo tra le ultime nazioni in europa per la velocita’ delle linee, perche’ se lavori dall’estero te ne accorgi subito che razza di imbuto e’ Telecom Italia. In Serbia, che non e’ paragonabile alla nostra bellissima Nazione per svariati motivi, hanno delle linee veramentew all’avan guardia.Il governo del “fare” come pensa di far crescere il paese non attrezzandosi per la tecnologia informatica? Facendo comprare un altro decoder DVB-T in HD nei prossimi anni a venire? Riflettiamoci bene. 

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