Asta LTE, continuano i rilanci e i ricavi arrivano a 2,5 mld di euro

Ieri giovedì 1 settembre, alle  ore 19.15, si è conclusa la seconda giornata dell’asta LTE, la più grande gara pubblica di frequenze dello spettro elettromagnetico mai eseguita in Italia (255 MHz in lizza), che darà in concessione agli operatori telefonici i canali per la banda larga mobile.

Nel corso di nove diverse tornate Telecom Italia, Wind, H3G e Vodafone hanno effettuato 31 rilanci sia per acquisire blocchi di frequenze in banda 800 MHz sia in quella 2600 MHz, portando un incremento totale di oltre 203 milioni di euro rispetto alle offerte iniziali (144 milioni in più rispetto a ieri). L’importo totale di incasso sale, al momento, a 2,506 miliardi euro, superando così l’importo previsto dalla Legge di Stabilità.

In dettaglio sulla banda 800 MHz, stando ai rilanci di ieri, Telecom risulta vincente per due blocchi con offerte di 395 e 394 milioni, Wind, H3G e Vodafone in un blocco ciascuno con offerte tra 393 e 394 milioni. Come spiega Daniele Lepido dal suo blog de Il Sole 24 Ore, le frequenze sugli 800 MHz, oggetto dei più alti rilanci dell’asta, sono considerate più costose (un lotto costa minimo 353 milioni) e più ambite rispetto alle altre (i lotti sui 2600 MHz ad esempio vengono solo 30 milioni) perchè consentono una copertura migliore del territorio, vedono gli ostacoli come trasparenti e non hanno problemi a penetrarli, quindi sono adatte per servire aree particolarmente vaste. Mentre le frequenze alte, come i 1800 MHz o i 2600 MHz, sono così dette di rifinitura e di supporto ai segnali che viaggiano sulle frequenze basse, perché coprono piccole aree e permettono di aumentare la capacità della rete in termini di megabit al secondo offerti per unità di superficie.

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