Al via il Beauty Contest per le frequenze del digitale terrestre

Dopo troppi rimandi e improbabili accertamenti tecnici, è pronta a partire la gara per l’assegnazione gratuita delle sei frequenze tv del digitale terrestre. La bozza del regolamento dell’ormai celeberrimo beauty contest, indetto dal Ministero dello Sviluppo economico, è stata infatti inviata in questi giorni a Bruxelles dal ministro Romani.

La risposta del commissario UE alla concorrenza Joaquin Almunia dovrebbe arrivare tra 15 giorni. In questo modo il governo potrebbe far chiudere dalla Commissione europea le procedure di infrazione da centinaia di milioni di euro aperte anni or sono a causa dello scellerato regolamento del dividendo digitale interno definito dalla legge Gasparri nel 2004.

Accertato dalla stessa Commissione europea e dal Consiglio di Stato che l’ingresso nell’asta di Sky Italia è perfettamente leggittimo (la tv di Rupert Murdoch potrà acquisire un mux per 5 anni per trasmettere solo canali in chiaro), ora ha inizio il vero e proprio concorso di bellezza, che vede favoriti Mediaset, Rai, Telecom Italia Media per il lotto composto da due canali destinato ai vecchi operatori con più di una frequenza, e Sky per il pacchetto di 3 mux destinati agli operatori nuovi per la piattaforma del digitale terrestre. C’è inoltre in ballo una sesta frequenza originariamente destinata alla tecnologia della tv mobile DVB-H, che molto probabilmente sarà dirottata verso un’uso televisivo sperimentale con lo standard DVB-T2. Questo mux a quanto pare se lo giochino Rai, Mediaset e Telecom Italia Media.

Il fresco acquisto delle torri di trasmissione di DMT da parte di Mediaset pone la società di Cologno Monzese in netto vantaggio rispetto ai diretti concorrenti,  secondo i paramentri di valutazione finale del concorso ministeriale (3 punti per chi possiede il più elevato numero di impianti). Ma sembra che anche la Rai abbia oramai messo le mani sul suo quinto multiplex. E per il lotto dei nuovi entranti sono pronti ai nastri di partenza, RCS, Liberty Media, Virgin e RTL (del gruppo Bertelsmann), oltre ovviamante a Sky.

Per l’altra asta di multiplex del dtt, quella che assegnerà a pagamento le frequenze espropriate alle tv locali a favore della banda larga mobile, appare quasi certo un altro rinvio; dal 30 settembre forse si arriverà alla fine dell’anno, a causa delle minacce dei ricorsi da parte delle associazioni Aeranti-Corallo e FRT in caso di mancato aumento delle quote di indennizzo per l’esproprio degli stessi canali dello spettro.

Fonte : MF – Milano Finanza

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