Rai: al via il nuovo standard DVB-T 2 del digitale terrestre

Lo scorso 3 giugno il Piano di assegnazione Nazionale delle Frequenze del digitale terrestre, approvato all’unanimità dall’Agcom, ha previsto che il canale 11 VHF del dividendo digitale sia impiegato dalla Rai per la sperimentazione del nuovo standard televisivo di seconda generazione DVB-T 2, evoluzione più efficiente ed efficacie della tecnologia di trasmissione del dtt.

In effetti l’azienda pubblica radiotelevisiva italiana cura la sperimentazione del nuovo Digital Video Broadcasting  – Terrestrial già dal 2008. Nel Centro Ricerche e Innovazione Tecnologica Rai di Torino, istituto all’avanguardia in Europa, sono stati portati avanti gli studi per verificare la nuova tecnologia di trasmissione e ricezione, e lo stesso CRIT, nato nel lontano 1930, ha contribuito attivamente alla definizione dello standard nel 2009. In occasione del 61° Prix Italia (svoltosi a settembre 2009) il Centro Ricerche Rai ha mostrato i risultati strabilianti diffondendo a Torino in via sperimentale un documentario in formato 4K (super alta definizione da 4096×2304 pixel) testando le prestazioni del DVB-T 2.

Il DVB-T 2, che consente la trasmissione compressa di video, audio e dati digitali e sfrutta la modulazione OFDM con codifica concatenata, grazie alle compressioni video Mpeg4 garantisce più qualità nel segnale televisivo ad alta definizione risparmiando spazio nei multiplex e assicura più quantità di emissione di canali grazie ad un aumento del 30% della banda sfruttabile.

Nei piani futuri dell’azienda di viale Mazzini si prevedono, oltre a un bouquet di canali a pagamento, anche la trasmissione in alta definizione delle tre principali reti Rai. Oggi la capacità complessiva di emissione dei 4 Mux pubblici (anche se forse ve ne sarà un quinto dopo il beauty contest di settembre) consente all’azienda pubblica di trasmettere 13 canali a definizione standard (SDTV) più uno in alta definizione (Rai HD). L’introduzione della nuova modalità di emissione tv, come è già avvenuto quest’anno in Gran Bretagna nei network della BBC, di ITV, di Channel 4 e di Channel Five, amplierebbe la capacità trasmissiva per i canali HD, ma comporterebbe anche grosse problematiche sulle modalità di introduzione della nuova tecnologia nelle case degli utenti.

Il nuovo standard di trasmissione infatti non è compatibile con gli attuali decoder DVB-T venduti sul mercato. Solo l’operatore entrante Europa 7, in anticipo sui tempi, ha introdotto nella sua offerta pay dei nuovi ricevitori compatibili con la seconda versione del sistema di trasmissione. In un prossimo futuro perciò gli utenti tv saranno forzati a sostituire nuovamente decoder e televisori.

17 thoughts on “Rai: al via il nuovo standard DVB-T 2 del digitale terrestre

  1. a me sembra tutto un gran casino per spillare soldi.
    e in più tra meno di una settimana ci sono i mondiali

  2. cioè ancora stanno sperimentando però ci vogliano già rifilare un nuovo decoder…alla faccia del servizio pubblico

    1. La sperimentazione della tecnologia è terminata nel 2009, perchè il DVB-T2 è stato definito dal consorzio DVB proprio come standard a livello europeo.
      La Rai farà una sperimentazione del nuovo standard su larga scala, attraverso i ripetitori sparsi sul territorio, come già accade in Inghilterra, ma ci vorrà molto tempo affinchè adotti questa tecnologia di trasmissione per tutti i canali. Il passaggio graduale al DVB-T 2 avverrà in Italia in ogni modo dopo il termine dello switch-off totale, perciò dopo il 2012.

  3. se va avanti così il mondiale lo seguiremo in piazza sui maxi schermi così li freghiamo a questi del digitale

  4. Pazzesco, in piena crisi economica dove molti fanno fatica ad arrivare alla fine del mese, questi si divertono a fare le loro prove tecniche a scapito del portafoglio di tutti, è uno schifo, inoltre per dirla tutta, se uno vuole vedere i canali FREE del DDT può vederli da secoli e molto bene su internet, basta avere una connessione ADSL veloce, se vanno avanti cosi..io vendo tutti i televisori e videoregistratori che ho, comprensivi di decoder e sostituisco il TV con un pc portatile..che con un cavo hdmi si colleghi ad 1 normale televisore e quello oltre che da pc mi farà anche da sintonizzatore TV e non sarò piu’ condizionato dall’impianto dell’antenna o dalla parabolica che sia ma soprattutto non sarò obbligato a cambiare tecnologia ogni 3×2 per far ricchi quelli del DDT

  5. Scusate, io sono fra le “vittime” dello switch over… Il digitale lo vedo a quadrettoni, quando lo vedo. Secondo voi come faccio a vedere i mondiali, almeno quello che passa il convento sulla Rai? Devo spendere altri bei soldoni per comprare Tivùsat o robe così? Tra l’altro ho provato a guardare una partita via streaming sul sito della Rai: non funziona!

    1. Ciao Ale,
      lo switch-over ha modificato in moltissime zone la composizione dei multiplex, scambiando canali e frequenze, anche nelle aree dove è avvenuto lo switch-off (come ad esempio Torino).
      Prima di tutto devi verificare se i canali della Rai (Rai 1 in particolare) non si vedono anche nella tua città, nel tuo quartiere, nelle case dei tuoi vicini, o nel tuo condominio. Nel caso fosse un problema diffuso nel territorio allora dipende dalla fonte. In questo caso una o più risintonizzazioni manuali alla ricerca del mux 1 della Rai (trovi la frequenza sul sito di Raiway) potrebbe forse risolvere il problema. Altrimenti dovrai protestare e segnalare il problema al Contact Center Raiway.
      Se invece il problema è stato localizzato solo nella tua abitazione, potrebbero esserci problemi nell’impianto: il lavoro di un antennista sarebbe opportuno per risolvere deficit di segnali dall’antenna o dai cavi tv. Inoltre devi prendere in considerazione anche il tipo di decoder: alcuni modelli non ricevono automaticamente le frequenze VHF italiane dove trasmette il Mux 1. https://www.nuovodigitaleterrestre.it/come-ritrovare-i-canali-rai-se-non-si-vedono-dopo-lo-switch-off/.
      Per quanto riguarda lo streaming sul sito della Rai (su Rai.tv e su raisport.rai.it), è possibile che debba installare sul tuo pc (se ha un sistema operativo Windows o Mac) il software SilverLight per vedere i video.
      Saluti

  6. perchè non passare direttamente al dvb-t2 o vendere decoder già compatibili che far comprare decoder dvb-t a tutta l’italia per poi comprare decoder dvb-t2 in futuro?

    spero di non confondere le idee 🙂

  7. Il problema è uno..già l’ITALIA è in crisi per conto suo…ci mancavano pure quelli del digitale terrestre a spillare soldi..oltre che mamma rai che ci propina da secoli il suo bel canone a gennaio!

  8. Anche l’ADICONSUM afferma che il servizio Rai Hd è visibile solo in alcune zone ad altissima densità abitativa..e ancora dicono che è a uso e consumo di tutti..si lo andassero a raccontare in Veneto o in Piemonte che ormai pregano per lo slittamento dello switch-off!!

    1. Lo affermo anche io nel mio ultimo post. L’assenza del canale Rai HD è un disservizio Rai forse causato dalla mancanza di impianti di emissione dei segnali nelle zone di provincia, montane e rurali.

  9. hanno rotto le scatole
    prima ci fanno comprare una cosa per poi dirci che non servirà più perche i nuovi canali non si vedono e ne dobbiamo comprare un’altro
    non ne posso più

  10. In Inghilterra vendono i TV con sintonizzatore DVBT2, si possono acquistare on-line. Vorrei sapere se qualcuno ha fatto la prova e se si, come funziona. Grazie Mario

  11. UNA VERGOGNA!!!!
    NON ESISTE che prendo un decoder o che cambio televisore
    Volete mettere il tedvb-t2? fate pure, ma se non vedo nulla per colpa di questo piuttosto stacco tutto e chiedo il rimborso del canone!!
    Tra l’altro per vedere quello schifo pieno di pubblicità che trasmettono ora non ne vale la pena.
    Già adesso sono soldi buttati e secondo la regola del soddisfatti o rimborsati dovrebbero dare indietro tutti gli euro!

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