Dopo 11 anni di cause partono a giugno le trasmissioni di Europa 7

Da un articolo di Giorgio Scorsone su digital-sat.it:

Dopo undici anni di contenzioso legale di polemiche politiche, Europa 7 inizierà le trasmissioni a giugno, in virtù dell’accordo trovato con il governo: dopo l’assegnazione del canale ‘liberatosi’ grazie alla ricanalizzazione di Raiuno, arrivano anche le frequenze integrative necessarie all’emittente per ottenere una copertura pari all’80 per cento del territorio.

La nuova intesa – raggiunta a febbraio e presentata oggi dal viceministro alle Comunicazioni Paolo Romani e dal patron dell’emittente, Francesco Di Stefano – chiude così il nuovo capitolo giudiziario che si era aperto con il ricorso di Europa 7 al Tar contro il provvedimento con cui, a dicembre 2008, il ministero per lo Sviluppo economico-Comunicazioni aveva assegnato all’emittente il canale 8 in banda VHF considerato «insufficiente a garantire una copertura nazionale del territorio». «Ad Europa 7 – ha spiegato Romani – saranno assegnate anche altre frequenze, i cosiddetti ‘cerotti’, che le consentiranno di raggiungere una copertura adeguata.

L’intesa, raggiunta anche attraverso gli ottimi rapporti personali con Di Stefano, si inserisce in maniera virtuosa nel processo di chiusura della procedura di infrazione aperta dall’Europa a carico dell’Italia, ormai in fase conclusiva». «Stiamo decidendo se partire in analogico o in digitale», ha detto Di Stefano, riservandosi di illustrare agli inizi di maggio caratteristiche e progetto editoriale del canale. «Siamo soddisfatti perchè questa vicende si chiude così come si poteva chiudere. Ma, certo, esiste una sentenza in base alla quale Retequattro doveva essere spenta. E invece è ancora accesa».

L’accordo con Europa 7, ha aggiunto Romani, «rappresenta un passo avanti enorme, che la dice lunga sul comportamento di questo ministero: non siamo qui a difendere gli interessi di chicchessia, ma a gestire un problema complesso». «I precedenti ministri – ha sottolineato Di Stefano – neanche ci ricevevano: è andata così con Cardinale, Gasparri, Landolfi e con lo stesso Gentiloni che si è dimenticato dei nostri diritti. Oggi il problema si risolve grazie alla fiducia e ai rapporti personali. Probabilmente si poteva ottenere lo stesso risultato anche prima. E dopo tanti ricorsi, direi che si tratta di un miracolo».

Il patron dell’emittente ha ammesso che la situazione di oggi è molto diversa da quella del 1999, quando Europa 7 si aggiudicò la gara per una concessione nazionale: «Dovevo fare televisione a 46 anni, la farò a 57, forse con minori energie e in un panorama completamente cambiato. Ma anche stavolta riusciremo ad adeguare il nostro progetto». L’intesa prevede che le frequenze aggiuntive concesse a Di Stefano non possono essere alienate fino alla fine del processo di digitalizzazione e quindi nel 2012. Di Stefano ha inoltre rivelato di essere contrario, almeno in questa prima fase, ad uno sbarco dell’operatore Sky sul digitale terrestre: «sarebbe un operatore dominante che entra su un mercato nel quale stiamo per partire – ha precisato -. Noi abbiamo aspettato undici anni per vedere riconosciuti i nostri diritti e invece Sky vuole anticipare di un anno? Vogliamo fare la nostra parte: ci si dia la possibilità di iniziare a trasmettere e di crescere».

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