La lettera della Rai

Lo switch-over progressivo è partito. Molti utenti della tv corrono all’acquisto di decoder e tv predisposte per il DTT, contrassegnati dai famigerati bollini DGTvi. La confusione regna sovrana: tra apparecchi low-cost, televisori analogici, antenne da sostituire e segnali scarsi, il cittadino ha un bisogno disperato di informazioni.

Allora ci pensa mamma Rai! In questi giorni, infatti, gli abbonati stanno ricevendo direttamente a casa per posta le istruzioni fondamentali per l’imposizione della nuova tecnologia. La lettera informa in modo sollecito che il DTT è uno standard condiviso dalla Comunità Europea,  che ha imposto lo spegnimento del segnale analogico entro il 2012 per tutti i paesi dell’Unione. Forse la tv di Stato si preoccupa di comunicare al cittadino che le ragioni dell’introduzione del digitale in Italia non dipendono da un gigantesco affare economico condotto attraverso l’elusione delle leggi italiane ed europee!

Inoltre notifica che sarà necessario acquistare un apparecchio per ricevere il digitale, decoder o tv con decodificatore che sia. E diffonde la buona notizia che saranno redistribuiti dei contributi statali per i cittadini di alcune regioni del nord Italia, del Lazio e dell’Umbria con età superiore ai 65 e con reddito inferiore ai 10 mila euro l’anno. Tutti gli altri che non hanno già pensato alla spesa digitale devono mettere mano al portafoglio. La comunicazione è stata fornita dal Ministero dello Sviluppo Economino col dipartimento alla comunicazione, il quale a messo a disposizione anche un sito e un numero verde (800.022.000) di informazione.

Fonte: http://www.pubblicaamministrazione.net/

5 thoughts on “La lettera della Rai

  1. il contributo è di 50 euro, ma solo se compri un decoder predisposto per la pay tv, non un semplice zapper. Quindi l’utente dovrà sempre sborsare una cifra tra 30 e 40 euro visto. Ladri!

    1. I governi Berlusconi, ma anche la finta opposizione, Mediaset, Rai, e le aziende di telecomunicazione coinvolte nell’affarone, hanno proprio organizzato una “truffa legalizzata” ai danni del cittadino. Non solo ti costringono ad acquistare un decoder inutile, sempre se vuoi continuare a vedere la tv, e a risistemare l’antenna. Ti propinano pure i programmi a pagamento come grande novità!! E ora, siccome ci guardano come dei consumatori impotenti e stupidi, ci rifilano il quarto decoder per vedere la tv satellitare in chiaro senza Sky.
      Propongo di scendere in piazza e bruciare tutte le tv in un grande falò mediatico in segno di dissenso!!

  2. Anch’io sono d’accordo….è un’imposizione bella e buona questa! bisognerebbe fare una ribellione e non comprare nessun decoder o tv predisposta.Solo che mi dispiace dirlo ma solo poche persone la pensano come noi..la gente che può permetterselo economicamente non si crea problemi del genere.

  3. avete tutti ragione. Questa è una truffa legalizzata.Quando ci penso mi metto a ridere, perchè è davvero incredibile. Io ho il DTT ormai da qualche anno e vi assicuro che non cambia quasi nulla, tranne i programmi a pagamento, proposti, come dice quezal, come novità. Con grande delusione ho notato, un giorno, che i cartoni animati che facevano su ITALIA 1 quando ero bambino gratuitamente sono passati nei canali a pagamento PREMIUM, e la cosa più incrfedibile, li fanno passare per nuovi. MA poi anche il nome(premium, ma dov’è il premio???) è davvero ben studiato per irrompere nella psicologia degli utenti. Questa è l’italia…fare “la fame” per riempire le tasche a pochi soggetti. POi pensateci bene, se volevano davvero migliorare la qualità, non bastava migliorare il segnale che inviavano con più moderne strutture??Invece no, ci costringono a spendere soldi inutili. MAH…

    1. Ok.
      Visto che siamo tutti d’accordo sull’imposizione di questa tecnologia pubblica/privata che pagheremo a caro prezzo e che trasformerà tutti gli utenti tv in potenziali consumatori, potremo cominciare a boicottarla, come ha annuciato pochi giorni fa l’Adoc (Associazione nazionale per la Difesa e l’Orientamento dei Consumatori, degli utenti, dei risparmiatori, dei malati, dei contribuenti), e a diffondere questo importante messaggio dentro e fuori la rete .

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