Posizione dominante digitale

Pare ormai vicinissima l’acquisizione, da parte del gruppo TF1, di due importanti canali del TNT (digitale terrestre) francese, Télé Montecarlo (TMC) e NT1. Attualmente la proprietà di TMC è al 40% di TF1 e al 40% di AB Group, mentre il restante 10% è in mano al Principato di Monaco. NT1 invece, canale che vanta nella sua programmazione sport motoristici importanti quali la Moto GP e la NASCAR, è completamente controllato da AB Group. Le trattative intercorrenti tra TF1 eAB Group, ormai agli sgoccioli, comporterebbero una acquisizione da parte di TF1 di tutti i pacchetti azionari di AB Group per circa 192 milioni di euro e dunque il controllo totale di entrambi i canali.

Così facendo TF1 diventerebbe proprietaria del numero massimo di canali ammissibile, per la legge francese, sulla piattaforma TNT vale a dire 4 in chiaro (TF1, TMC, NT1 e TV Breizh) e 2 a pagamento (Eurosport e LCI), oltre a parte di TF6, canale che è controllato al 50% da M6 e TF1. La collaborazione tra AB Group (proprietaria e gestore della pay tv BIS TV e di numerosi canali generalisti e tematici del bouquet stesso) e TF1 rimarrà comunque molto stretta in quanto TF1 manterrà una quota di minoranza nel gruppo AB (33.5%), quota peraltro su cui il patron di AB, Claude Berda, avrà una opzione d’acquisto nei prossimi due anni.

Non è difficile immaginare dove TF1 raccoglierà le risorse per l’operazione: sarà sufficiente esercitare nel febbraio 2010 l’opzione di vendita sulla quota detenuta in Canal+ France garantendosi così un introito minimo di 746 milioni di euro. Il vero ostacolo e rischio per TF1 è però l’autorità di garanzia, il CSA, che potrebbe muovere pesanti rilievi alla concentrazione che si verrebbe a creare nel mercato pubblicitario in quanto il controllo contemporaneo di due importanti emittenti come TF1 e TMC comporterebbe probabilmente un superamento della quota massima di mercato consentita a un solo operatore. Proprio su questo aspetto peraltro già in passato il CSA aveva bloccato analoghe operazioni.

Fonte : http://www.digital-sat.it/

Il Conséil Supérieur de l’Audiovisuel (CSA), l’organo di controllo francese indipendente che previene l’accentramento di potere sulle emittenti tv e sui media in generale, è garante del pluralismo e del libero mercato, e può bloccare o limitare le tendenze al monopolismo.

In Italia invece l’Agcom, l’autorità per le garanzie nelle  comunicazioni, attua un controllo fittizio e guidato dai soliti interessi. Lo dimostra il fasullo riassetto del pluralismo delle televisoni con la piattaforma digitale, dove Rai e Mediaset continuano ad avere una posizione dominante. Lo dimostrano, in questo periodo di elezioni europee, gli inutili richiami alla par condicio alle reti Mediaset, come  Rete4, che continuano da più di 15 anni la campagna culturale e politica del proprio azionista di maggioranza.

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