Rai: nominati 12 vicedirettori e tagliati 450 posti

Tra conferme e new entry, sono 12 le nomine di vicedirettori che il cda della Rai ha approvato su proposta del direttore generale Luigi Gubitosi. Quattro di questi 12 vicedirettori sono donne, e a fare la parte del leone è stata la rete ammiraglia.

Nel frattempo la Rai dei tecnici, che ha avviato l’attuazione del Piano Industriale 2013-2015, per recuperare il pesante deficit (nel 2012 ha toccato i 200 milioni di euro), con un taglio netto dei costi e la riduzione di almeno 600 posti nel personale, tra pensionamenti e esodi incentivati.

Le nomine riguardano le sole reti generaliste, Rai1, Rai2 e Rai3, e questo passaggio interviene ogni qualvolta c’è un cambio alla direzione. E negli ultimi tempi sono cambiati tutti e tre i direttori di rete: Giancarlo Leone è andato a Rai1 al posto di Mauro Mazza, Angelo Teodoli a Rai2 al posto di Pasquale D’Alessandro, e Andrea Vianello per Antonio Di Bella. Per Rai1 le novità alle vicedirezioni riguardano Roberta Enni, responsabile di Palinsesto e Marketing, e Rosa Anna Pastore, responsabile Pianificazione economica e mezzi, mentre le conferme riguardano Maria Pia Ammirati, per il day time della mattina; Ludovico Di Meo come responsabile delle Rubriche e approfondimenti informativi; Daniel Toaff, per il day time pomeridiano.

Per Rai2, nuovi vicedirettori sono Patrizia Cardelli per la Pianificazione e il Marketing, e Massimo Lavatore per la Pianificazione economica e mezzi, mentre i confermati nel ruolo sono Roberto Giacobbo, in qualità di responsabile dei programmi divulgativi, e Marco Giudici, responsabile Cultura e Società. Infine a Rai3 sono tutti nuovi i tre vicedirettori proposti e nominati: Stefano Coletta al Palinsesto e Marketing; Luca Mazzà, con delega all’organizzazione del canale ed eventi speciali; Andrea Valentini, con delega all’informazione.

Il piano di riduzione e di ricambio dei dipendenti, che avvierà (forse) nuovi concorsi per la tv pubblica, è già a buon punto, dato che 150 lavoratori hanno già lasciato l’azienda, mentre altri 300 hanno aderito al programma di esodo. Restano da convincerne  altri 150, tra i quali alcuni storici e vetusti dirigenti arroccati sulle proprie poltrone politiche.

Fonte: ItaliaOggi | Il Messaggero

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