Numerazione LCN: CdS boccia tutti i ricorsi. Aeranti-Corallo chiede un nuovo Piano

numerazione lcn digitale terrestreLa numerazione automatica del digitale terrestre è da rifare. O forse no. Così sentenzia una volta per tutte il Consiglio di Stato sull’annosa questione LCN, respingendo i ricorsi di Agcom e del Ministero dello sviluppo economico.

La sentenza 6021 dello scorso anno con cui ha censurato l’operato dell’Agcom per l’assegnazione delle numerazioni del telecomando è valida.  Così come è valido il lavoro del commissario ad acta insediato al posto dell’Autorità che ha il compito di riassegnare le numerazioni passibili di andare alle televisioni locali (in particolare i numeri 8 e 9).

Lunedì la terza sezione del Tribunale amministrativo ha pubblicato la sentenza 4541 con cui ha dichiarato inammissibili i ricorsi per revocazione fatti da Agcom con il Ministero dello sviluppo economico (con l’aggiunta poi di altri operatori fra cui All Music-Espresso per Deejay Tv) e Mtv contro la sentenza 6021 del 2013, una decisione già presa lo scorso 17 luglio, ma di cui ancora non si aveva l’esito.

Nel nuovo capitolo dell’intricata vicenda dei numeri del telecomando ora la palla passa al commissario Marina Ruggieri che, con lo schema di delibera presentato a maggio, mette subito a rischio la posizione del numero 9 di  Deejay Tv (che slitterebbe al 19), per fare posto alla prima televisione locale in ciascuna regione, come richiesto da Telenorba nei vari ricorsi. Mentre l’8 dovrebbe rimanere a Mtv e così il 7 a La7.

Nel maggio scorso il Consiglio di Stato ha bloccato la sentenza 6021 di maggio per un errore di forma, illudendo molti operatori tv nazionali. Ma per i giudici la documentazione “incriminata” (da Agcom e Ministero e Mtv), cioè quella tabella sulle abitudini dei telespettatori in tema di ordinamento dei canali presentata da Telenorba (una mera rielaborazione di quella dell’Istituto Piepoli in mano all’Agcom), non ha influito sulla valutazione finale e non è stata decisiva nella formazione del giudizio.

Per il CdS quindi l’attività del commissario, sospesa prudenzialmente, può «riprendere il suo corso in riferimento alla valutazione, ora per allora, dell’assegnazione dei canali 7, 8 e 9 ai canali ex analogici generalisti», ma comunque la numerazione odierna non può non tenere conto «delle preferenze e delle abitudini espresse dagli utenti con riferimento all’attuale situazione».

Secondo Andrea Sechi di ItaliaOggi il messaggio sembrerebbe essere: le locali dovevano stare negli ultimi numeri (8 e 9 in particolare) nel 2010 e questo deve essere riconosciuto, anche se oggi forse non ha più senso che siano lì. Perciò, una volta riconosciuto, si mantengono le attuali posizioni. Se così accadrà, a Telenorba e alle altre tv locali sarà dovuto comunque un indennizzo. In ogni caso non tutto finisce qui: l’Agcom ha fatto ricorso anche in Cassazione e non mancano già altri ricorsi contro le prime decisioni della Ruggieri.

Secondo il presidente di Telenorba Luca Montrone la sentenza «impone ora l’immediata e integrale esecuzione di tali statuizioni da parte del Commissario ad acta, con l’adozione di un Nuovo Piano LCN che attribuisca alle tv locali le posizioni LCN ad esse spettanti tra i primi 9 canali del telecomando».

«Aeranti-Corallo auspica ora una soluzione legislativa della problematica che dia certezza alle imprese», ha detto il coordinatore di Aeranti-Corallo Marco Rossignoli. «In mancanza di tale incertezza le imprese non possono programmare in alcun modo la propria attività».

«La decisione del Consiglio di Stato conferma alcune posizioni di Mtv e consente la ripresa dei lavori del commissario. Quindi siamo sereni e fi duciosi che questa situazione si risolverà presto e nel migliore dei modi», ha commentato Andrea Castellari, amministratore delegato di Viacom International Media Networks Italia (proprietaria di Mtv), auspicando tuttavia «un esito che ci dia la possibilità di continuare a investire e a espandere il nostro business in Italia a tutela dei nostri utenti».

Fonte: ItaliaOggi | Il Sole 24 Ore

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