Mediaset Espana fa il pieno di spot (+6% in sei mesi)

mediaset_espanaNei primi 6 mesi dell’anno il mercato pubblicitario tv spagnolo torna a crescere, dopo 9 trimestri di calo. Un segno positivo che ha portato benefici soprattutto a Mediaset Espana, leader per ascolti e raccolta, e alla rivale Atresmedia, partecipata dalla De Agostini di Novara.

A fine giugno la spesa in advertising in Spagna si è attestata a 1,85 miliardi (+1,8% rispetto allo stesso periodo del 2013). La televisione ha fatto da padrona con una raccolta di 891,2 milioni (+4,8%) mentre la carta stampata, che vede l’italiana Rcs Mediagroup esposta in maniera particolare avendo, attraverso Unidad Editorial, i quotidiani El Mundo e Marca, ha chiuso a 314,1 milioni (-5,5%). In deciso rialzo gli spot sul web (200,8 milioni, +3,8%).

Sviscerando i dati relativi ai singoli broadcaster iberici emerge, secondo le stime effettuate dalla società Infoadex (che rielabora i dati di mercato) che Mediaset Espana, che oggi pubblicherà i dati relativi al primo semestre, ha incamerato ricavi pubblicitari per 389,7 milioni (+6,2%) mantenendo la leadership del mercato con un quota del 44,3%. Anche Atresmedia, il gruppo partecipato dalla De Agostini e secondo player del mercato spagnolo, ha visto lievitare i ricavi pubblicitari: il dato è salito a 381 milioni (+4,4%) per una quota di mercato del 42,6%.

A sostenere la spese delle aziende due fattori chiave: i Mondiali di calcio in Brasile, anche se l’uscita preventiva ai gironi del campioni uscenti della Spagna ha rallentato gli investimenti stimati inizialmente, e l’abdicazione del re Juan Carlos I, che ha avuto un impatto mediatico notevole. Basti dire che la rivista di gossip Hola nel numero del 25 giugno, dedicato proprio all’abdicazione, ha visto balzare le pagine pubblicitarie a un terzo della foliazione totale (61 su 180 pagine). Gli esperti di mercato stimano per fine 2014 investimenti complessivi per 3,64 miliardi, in rialzo dell’1,8%. Alla televisione finiranno 1,66 miliardi (+4,7%), la carta stampata continuerà invece a soffrire: 662,7 milioni (-4,8%).

Fonte: milanofinanza.it

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