Mediaset accende i canali sul Multiplex 3

Dopo il via libera dell’Antitrust, del Ministero dello sviluppo e dell’Agcom, Mediaset ha accesso i primi canali tv sul multiplex 3 recentemente convertito in tecnica DVB-T dal DVB-H per la tv mobile. Da questa mattina sono partite le trasmissioni sulla frequenza 38 UHF (52 UHF in Sardegna, 24 UHF in Sicilia) e si possono riceve ora Canale 5 HD (505), Premium Extra 1 (326) , Premium Extra 2 (327), Eurosport (384), Eurosport 2 (385).

Le autorizzazioni alla conversione concesse dalle Autorità (ne ha usufruito anche la Rai) hanno applicato il principio di neutralità tecnologica in relazione alle frequenze tv, introdotto dalla Direttiva 2009/140/CE e recepito dal Codice delle comunicazioni elettroniche, eliminando i paletti (uso del mux solo in DVB-H in affitto a terzi e nessun ricavo pubblicitario) imposti nel 2006 al Biscione per garantire la concorrenza, in conseguenza dell’acquisizione del multiplex da Prima Tv di Tarak Ben Ammar. Ma hanno anche suscitato delle critiche da parte della Commissione europea che ha recentemente dato il via libera per la famosa asta per le frequenze.

L’Autorità per la concorrenza e l’Agcom hanno imposto a EI Towers (operatore di rete di proprietà di Mediaset) di limitare le modalità di utilizzo del proprio multiplex allo scopo di impedire che il medesimo possa essere strumento per generare nuovi spazi pubblicitari da offrire sul mercato. Ha imposto poi che la frequenza non venga utilizzata per la trasmissione di nuovi canali televisivi in chiaro, editi dal gruppo Mediaset, o da società a questo collegate; e che venga utilizzato esclusivamente per la trasmissione di canali televisivi in chiaro, esistenti o nuovi, di editori terzi nonché di offerte pay-tv o pay-per-view, esistenti o nuove, di editori terzi (non controllati o collegati al gruppo Mediaset) e/o edite dal Gruppo Mediaset o da società a questo collegate, anche in alta definizione, o mediante tecnologie innovative.

Il mux, secondo i vincoli delle Autorità, non può trasmettere canali cosidetti “time-shifted” (i canali +1 o +2 con programmazione differita) editi da Mediaset. Potrà trasmettere quindi canali in chiaro o pagamento di editori terzi non controllati o collegati al gruppo di Cologno Monzese. E potrà trasmettere solo canali già esistenti (in chiaro o pay) del bouquet Mediaset.

I vincoli dell’Antitrust impongno che eventuali offerte pay-per-view o pay-tv di editori terzi, trasmesse mediante il multiplex  potranno essere distribuite come parte integrante del servizio Mediaset Premium, alle condizioni dichiarate di sopra. Infine la capacità trasmissiva liberata sui multiplex della scrivente (Mediaset 1, 2, 4 e 5) per effetto di eventuali spostamenti sul multiplex oggetto di conversione (Mediaset 3) di contenuti già esistenti editi dal gruppo Mediaset non deve essere utilizzata per nuovi canali in chiaro editi dallo stesso.

L’Europa ha criticato le nuove disposizioni degli organi di Garanzia italiani, affermando che, secondo le norme sulla concorrenza redatte ai tempi precedenti al passaggio al digitale terrestre, con l’acquisizione del quinto multiplex il Biscione è obbligato a cedere (ad altri editori) il 40% della capacità trasmissiva della stessa frequenza. E l’affitto deve avvenire sulla base di un listino prezzi che non discrimini gli editori concorrenti.

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