Crisi tv locali, Telecolor licenzia 29 lavoratori

Catania – Dal prossimo 5 gennaio 29 dipendenti dell’emittente televisiva Telecolor non avranno più un lavoro. L’emittente siciliana del Gruppo Ciancio, colpita duramente dalla crisi economica, è stata schiacciata da un deficit di almeno 1 milione e mezzo di euro. Complice il mancato aiuto finanziario all’editoria da parte delle istituzioni regionali e statali.

Così per i 29, tra tecnici ed amministrativi, sarà un Natale amaro. Il capolinea è arrivato nel giro di una manciata di mesi nel corso dei quali nemmeno la stipula dei contratti di solidarietà è riuscita a risollevare le sorti di una vicenda sfuggita di mano già da tempo. Nel corso dell’ultimo incontro di appena qualche giorno fa tenutosi all’Ufficio provinciale del lavoro di Catania, al quale erano presenti i vertici della proprietà dell’Azienda del Gruppo Ciancio ed i sindacati, si è tentato di capire che cosa accadrà dall’indomani del 5 gennaio.

Per i 29 dipendenti si profilerebbero due strade. Una è quella di riuscire a rientrare in una sorta di cassa integrazione in deroga che scatterebbe non prima di sei/sette mesi; l’altra, quella di potere continuare a lavorare di tanto in tanto con l’azienda non più da dipendente bensì da cameraman free-lance con partita Iva. Il prossimo 3 gennaio ci si rivedrà all’Ufficio del lavoro dove la proprietà dovrebbe fare conoscere le proprie intenzioni: fare sapere, insomma, come intende proseguire le proprie attività.«Siamo arrabbiati perchè c’è stato strappato il nostro lavoro. Siamo stati lasciati da soli», racconta Filippo Milazzo uno dei lavoratori licenziati che assieme a Franco Di Blasi, Giovanni Pistorio e Davide Foti si è battuto fino in fondo per venire a capo della vicenda.

Lo Switch-off dell’analogico con il conseguente passaggio al digitale terrestre ha schiacciato finanziariamente le emittenti locali siciliane che non hanno avuto nessun aiuto finanziario. Un quadro che, almeno a Catania, è comune a tante altre piccole realtà dell’editoria. In un settore come quello dell’informazione che va spegnendosi in un clima di assuefazione disarmante. E così sotto lo spauracchio della crisi economica è la stessa libertà d’informazione ad essere messa seriamente in discussione.

Fonti: catania.livesicilia.it | ragusanews.com

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