Ben Ammar: Mediaset e Telecom vicini all’accordo

Mediaset_Cologno_MonzeseSecondo Tarak Ben Ammar Telecom Italia stringerà a breve un’alleanza con Mediaset.

«Telecom come tutte le grandi compagnie di telefonia di Spagna e America, hanno bisogno del quadruple, devono cioè fornire telefonia fissa, mobile, Internet e televisione. Dunque i contenuti saranno necessari. Telecom ha già un accordo con Sky, ne farà uno con Mediaset». Lo dice l’imprenditore cinematografico tunisino, membro del cda di Telecom e socio di Berlusconi, a Mix24 di Giovanni Minoli su Radio 24.

Sull’argomento nei giorni scorsi era intervenuto il presidente della Telco, Giuseppe Recchi, per escludere l’ingresso nel capitale del gruppo della famiglia Berlusconi. «Sappiamo bene che quelle che vengono chiamate “alleanze” molto spesso si risolvono in acquisizioni. Mi sembra che i nostri azionisti abbiano più volte dichiarato di non avere alcuna intenzione di cedere un’area sempre più strategica per il futuro mediatico internazionale», ha dichiarato recentemente Recchi a key4biz.it

«Tutte le aziende possono essere preda, però io vedo più una Telecom cacciatore, perché non vedo nessuno attaccare Telecom. La rete di Telecom non verrà scorporata – aggiunge Ben Ammar – Però si può pensare Telecom anche scorporata dalla rete, perché è solo in Italia che l’operatore è privato con la rete privata. In Francia no, in Germania no, in Inghilterra no. Telecom era pubblica, è stata privatizzata da un governo. Non è che adesso dici agli investitori che hanno messo decine e decine di miliardi ‘scusate, ci siamo sbagliati, la scorporiamo’. Io non ci credo, e sarebbe un danno anche per la libertà».

Però saremmo l’unico Paese in Europa, replica Minoli. «E che male c’è, dal momento che Telecom è in Italia, non è che gli azionisti portano la rete fuori con bagaglio, sta qua sul territorio, basta che le regole…» risponde Tarak Ben Ammar. In merito ai rapporti tra Berlusconi e Murdoch, Ben Ammar dice che «faranno l’accordo. Intanto si amano e si rispettano. Io farei di tutto, se possibile, che ci sia una piattaforma e non due».

Sulla Rai, l’imprenditore dice: «Il servizio pubblico dev’essere l’ambasciatore della terra, delle radici. La Rai non deve fare troppa tv commerciale, deve vendere il Made in Italy, la vostra cultura, la bellezza dell’Italia è nelle cose che nessun’altro ha. Il ruolo della Rai, come tra l’altro la Bbc o France 2, non sono orientati soltanto agli spot. Più contenuti che vendono ciò che è l’Italia, le sue radici. Perché all’estero si vede tutto, su internet. Quindi la Rai diventi l’ambasciatore del Made in Italy, che è la vostra ricchezza».

Fonti: key4biz.it | primaonline.it | MF-DJ

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