Mediaset, niente indennizzo per i Mux in cambio di banda per l’HD

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Mediaset è pronta a rinunciare all’indennizzo per la liberazione dei mux del digitale terreste in cambio di frequenze per l’HD.

Secondo quanto appreso in ambienti finanziari da MF – Milano Finan­za, i manager di Cologno Monzese sarebbero pronti a rinunciare all’indennizzo di 40 milioni di euro del governo, nell’ambito della defi­nizione del Piano Nazionale per le Frequenze, per la cessione della parte di spettro dei multiplex del dtt (694-790 MHz) che sarà venduto alle telco per il 5G. Mediaset intende proporre in cambio l’ottenimento di altre frequenze.

Nel processo di liberazione delle frequenze (e il conseguente passaggio al nuovo digitale terreste DVB-T2 che inizierà il 1° gennaio 2020 e terminerà il 30 giungo 2022), in favore dello sviluppo delle rete a banda ultralarga 5G, verrà richiesto agli operatori di rete (quindi anche a Rai e Persidera) di restituire almeno uno dei multiplex di proprietà. I tre gruppi coinvolti oggi hanno il controllo di cinque multiplex (Cairo Network, Rete Capri, Prima Tv – DFree ne hanno solo uno) e dovrebbero ridurre il numero almeno a quattro. Sempre che il governo non decida di da­re un ulteriore taglio al numero di mux attualmente attivi (38) e farli scendere da 20 a 15.

Co­me è emerso in questi mesi, lo Stato sarebbe pronto a mettere sul piatto una cifra di almeno 40 milioni per infrastruttura da versare alle società alle quali verrebbe chiesta la restituzio­ne. E se la Rai per ora non si muove in tal senso, anche per­ché controllata dallo Stato, ad aver avviato colloqui con il ministero competente è Gina Nieri, direttore della divisio­ne Affari Istituzionali, legali e analisi strategiche di Mediaset e da sempre la persona titolata a trattare e mediare per conto della tv guidata da Pier Silvio Berlusconi con le istituzioni e gli enti pubblici.

L’opzione che il network di Cologno Monzese propone in cambio è una mag­giore capacità trasmissiva. Nel momento in cui tutti gli operatori tv devono forzatamente rinunciare a una fetta di spettro, in nome del futuro delle reti mobili, il Biscione chiede paradossalmente più banda per potere da­re la svolta definitiva all’offerta di canali in Alta definizione e magari in UltraHd.

Fonte: MF – Milano Finanza

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