Canone Rai, in 5 anni aumentati gli evasori (+49%)

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Secondo i dati forniti dalla tv di Stato, negli ultimi 5 anni il numero dei contribuenti che evadono il pagamento del canone Rai è aumentato del 48,8%, passando da 865.244 a 1.287.191 soggetti.

Nello stesso periodo il gettito è crollato del 9,4%, arrivando a 1,6 miliardi di euro, pagati da 15,7 milioni di abbonati. I dati elaborati da Adnkronos riportano che il numero degli iscritti a ruolo (cioè dei potenziali abbonati) è leggermente aumentato dal 2010 al 2014 (+0,9%), mentre il numero dei paganti è sceso dell’1,7%. La somma degli abbonamenti disdetti e delle morosità è aumentata del 37,2%.

Intanto il numero dei nuovi abbonamenti, nel 2014, si è praticamente dimezzato rispetto a 5 anni prima (passando da 506.486 a 253.543), mentre il numero dei rinnovi si è ridotto dello 0,7%. I paganti complessivi, cioè la somma dei rinnovi e dei nuovi abbonati, dal 2010 al 2014 sono diminuiti dell’1,7%. Sommando alla quota incassata lo scorso anno il mancato gettito, dovuto dai morosi (che ammonta a circa 146 milioni di euro), l’incasso del 2014 sarebbe stato superiore a quello del 2010. I dati a confronto dimostrano che il numero di persone che non paga l’abbonamento è aumentato anche in percentuale al numero dei paganti: nel 2010 erano il 5,3% degli iscritti a pagare l’abbonamento, mentre cinque anni dopo sono saliti al 7,7%.

Con le disposizioni inserite nella Legge di Stabilità la tassa più odiata dagli italiani si ridurrà a 100 euro, rispetto ai 113,50 euro pagati quest’anno (-11,9%). Mentre dal 2017 il costo dovrebbe scendere a 95 euro, con un’ulteriore riduzione del 5%; complessivamente in due anni il canone si ridurrà del 16,3%.

Il governo Renzi in questo modo cercerà di ridurre l’evasione del canone, attraverso le nuove modalità di pagamento, che prevedono il prelievo di 10 rate a partire dal 1° luglio 2016 direttamente attraverso la bolletta dell’elettricità. Le modifiche all’imposta però non cambiano l’antipatico e anacronistico sistema che obbliga al pagamento chi possiede a un apparecchio atto alla ricezione di segnali radio o tv (cioè il televisore o la radio di casa), anche se per ora sono esclusi Pc, tablet e smartphone. L’articolo 10 della legge introduce invece lo strano concetto di presunzione del possesso di un tv in base alla sola esistenza di una fornitura elettrica.

Il ministero dell’Economia, nel dossier consegnato alla commissione Bilancio del Senato, in risposta alle osservazioni sollevate dagli uffici di Palazzo Madama, ricorda che le famiglie italiane sono 23 milioni. Quindi rispetto al numero di abbonamenti registrati mancherebbero all’appello oltre 6 milioni di soggetti (che ammontano a oltre 600 milioni di euro). In vista di un maggior gettito, dovuto all’aumento degli abbonamenti, nel primo passaggio parlamentare della manovra è stato deciso di individuare i futuri beneficiari. Le maggiori risorse saranno destinate all’allargamento della platea degli esenti, aumentando da 6.500 euro a 8.000 euro il reddito annuo degli over 75 che non devono pagare l’abbonamento.

Fonte: adnkronos

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