Adiconsum vs Mediaset: Agcom blocchi il criptaggio dei canali su Sky

7 settembre canali mediaset sky

Adiconsum chiede all’Agcom di bloccare la decisione di Mediaset che dal 7 settembre 2015 vorrebbe criptare i segnali di Canale 5, Italia 1 e Retequattro sul satellite free e sulla piattaforma pay di Sky, rendendoli fruibili solo tramite Tivùsat. Secondo l’associazione, la scelta andrebbe a danneggiare i consumatori.

La clamorosa mossa del Biscione, che pretende da Sky 50 milioni di euro per i diritti di ritrasmissione, pare oramai irreversibile, contando anche sulle fresche dichiarazioni dell’ad della pay-tv satellitare Andrea Zappia: «Si tratta di una Libera scelta di Mediaset che non ci lascia particolarmente sorprese e procediamo di conseguenza». «Siamo molto tranquilli – ha aggiunto il manager, ospite del Meeting di Cl a Rimini – e stiamo ovviamente già impostando le modifiche necessarie. Oggi gli spettatori sono abituati a guardare la tv su diverse piattaforme, lo faranno anche in questo caso». Zappia ha fatto inoltre due precisazioni: «Sky non ha mai ritrasmesso il segnale, ma solo ricevuto un segnale free. E nel resto d’Europa, a partire dalla Gran Bretagna, nessuna richiesta di pagamento per i canali free ha mai ottenuto un pagamento».

«La decisione di Mediaset di criptare la visione dei propri canali dal bouquet di Sky – afferma Pietro Giordano, Presidente nazionale di Adiconsumdanneggia quegli utenti che vedono la televisione solo attraverso la piattaforma satellitare, utenti che, per continuare a vedere i canali Mediaset, saranno costretti ad acquistare il decoder di Tivùsat, spendendo soldi, e non esercitando il proprio diritto ad utilizzare la tecnologia trasmissiva che più gradiscono. Lo sbarramento tecnologico messo in atto da Mediaset rappresenta un ritorno al passato che, ai tempi della banda ultra veloce, degli smartphone sempre connessi e della globalizzazione non solo è anacronistico, ma nasconde ben altro».

«Dietro alla decisione di Mediaset di criptare i propri canali in realtà  – continua Giordano – ci sono altri motivi, come quelli di non voler più concedere gratuitamente a Sky la possibilità di inserire i principali canali Mediaset nel bouquet della pay-tv satellitare (alle numerazioni 104, 105 e 106). Non essendo la pay-tv satellitare una piattaforma tecnologica com’è, invece, la trasmissione da satellite, ecco che vengono tagliati fuori tutti coloro che vedono la televisione solo con la piattaforma satellitare. In un’Europa che ci chiede di avere un mercato unico digitale anche nelle comunicazioni elettroniche, la decisione di Mediaset è assurda».

«È ora che Agcom – continua Giordano – faccia  chiarezza tutelando i diritti dei consumatori e delle aziende televisive. Deve essere chiarito una volta per tutte cosa e quando una trasmissione televisiva può essere criptata. La scelta di codificare non può essere utilizzata per ragioni concorrenziali o per favorire una piattaforma trasmissiva a svantaggio di un’altra (satellite contro terrestre e viceversa)! Visto che la criptazione normalmente viene usata per i canali a pagamento o per quei programmi che non hanno acquisito i diritti per la trasmissione fuori dai confini nazionali (ad esempio, eventi sportivi visibili solo sul terrestre o su Tivùsat)».

L’eliminazione dei canali generalisti di Mediaset dal satellite free, secondo l’Adiconsum, fa scaturire una serie di interrogativi a catena che l’associazione di consumatori gira direttamente all’Autorità per le garanzie nelle comunicazioni:

  • Perché Mediaset dovrebbe criptare tutto il palinsesto dei suoi canali, impedendo quindi la visione con un semplice decoder free satellitare?
  • Perché diventerebbe necessario vedere i canali Mediaset solo con il decoder compatibile con Tivùsat?
  • Perché Mediaset impedirebbe ai nostri connazionali, residenti in Europa, di vedere i suoi canali?
  • Perché alcuni canali trasmessi sul terrestre, sono interamente criptati sul satellite e visibili solo con Tivùsat?
  • Perché Tivùsat nata per garantire la visione su satellite dei canali terrestri a chi non ha il segnale da terra, ha costi di accesso elevati così da coprire i costi di criptatura?
  • Chi verifica se veramente i contenuti trasmessi sono acquisiti solo per l’ambito nazionale?

«Basta con questa anarchia, Agcom chiarisca diritti e doveri di chi gestisce i bouquet televisivi e chi è tenuto a pagare per essere inserito nella numerazione del bouquet e verifichi la tipologia delle criptazioni in atto. Adiconsum – conclude Giordano – chiede ad Agcom l’apertura immediata di un tavolo di confronto con le associazioni consumatori per elaborare al più presto le delibere necessarie per regolamentare il settore. Chiediamo ad Agcom di bloccare la decisione di Mediaset fino a quando non ci saranno regole chiare».

Fonti: La Repubblica | adiconsum.it | tomshw.it

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