Arriva Netflix! Ecco TivùOn: l’on demand gratuito di Rai, Mediaset e La7

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Arriva Netflix! Ecco TivùOn: l’on demand gratuito di Rai, Mediaset e La7

L’atteso sbarco di Netflix (per Natale) nel mercato italiano televisivo sta provocando una vera rivoluzione catodica e convergente.

Dopo il lancio delle offerte online delle pay-tv (in particolare Mediaset Premium e Sky), anche la tv generalista in chiaro si organizza: sta infatti per nascere TivùOn, un nuovo servizio per le smart tv che raccoglierà in un unico ambiente condiviso i contenuti delle reti Rai, Mediaset e La7, proposti in modalità on demand gratuita.

Motore del progetto che dovrebbe prendere vita entro l’anno, è Tivù, la società creata da Rai, Mediaset e Telecom che ha già portato l’offerta del digitale terrestre sul satellite con tivùsat, che ha recentemente lanciato il servizio tivùlink sul satellite, e di cui oggi è presidente Alessandro Picardi. Se ne è discusso nel dibattito sul futuro del mercato audiovisivo non a caso intitolato Sfida all’online video nel corso degli Screenings in Florence organizzati ieri da Rai Com, la società dell’azienda che si occupa della valorizzazione e della commercializzazione dei prodotti della tv del servizio pubblico, a Palazzo Vecchio a Firenze.

«C’è una progressiva convergenza e sempre più spesso le aziende mettono insieme televisione, telefonia e banda larga» ha dichiarato Emilio Pucci, direttore di e-Media, intervenendo agli Screenings. Il tema del dibattito tra i rappresentanti di Rai, Mediaset, La7 e Sky presenti hanno discusso sul tema del grande cambiamento atteso e su come stare al passo con le grandi piattaforme di distruzione di video che stanno arrivando per sfidare i network televisivi con prodotti on demand.

«C’è una ipermedialità spinta – ha rilevato Pucci – acquistano perciò sempre maggiore importanza gli ambienti extra-editoriali», gli indicizzatori di contenuti e di utenti. Negli Usa il consumo della banda larga è così distribuito: Netflix 32% (una piattaforma di distribuzione di film, videoclip e videogiochi), YouTube 13%, pagine web 9%, Bittorrent 5%, altre applicazioni 41%. In Europa il quadro è questo: YouTube 20%, pagine web 16%, bittorrent 14%, Facebook 8%, altre applicazioni 42%».

Il problema delle nuove piattaforme per le tv tradizionali, secondo Carlo Nardello, direttore sviluppo strategico Rai, «non è tanto come viene distribuito il prodotto. La questione è difendere il marchio, per dire all’utente stai sicuro che questo prodotto è fatto è di qualità». Federico Di Chio, direttore marketing strategico di Mediaset: «affronteremo la partita a viso aperto. Già ora abbiamo dei prodotti on demand, è un tipo di partita a cui crediamo di saper giocare». «Più una opportunità che una minaccia», a parere di Davide Tesoro Tess, direttore strategie e sviluppo business Sky Italia. E Gianluca Visalli, direttore multimedia La7, fa notare«la vera sfida è modificare la costruzione del prodotto in diretta per le altre piattaforme, offrendo valore aggiuntivo e integrativo. È una sfida per una tv in diretta come la7, ma è la sfida di tutti».

Fonti: primaonline.it | Ansa | ItaliaOggi

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